romanzo

Carmen Lasorella

Vera

E gli schiavi del terzo millennio
Recensione di

Carmen Lasorella non ha certo bisogno di presentazioni: giornalista, anchor-woman del Tg2, inviata di guerra, autrice di reportage, opinionista, saggista, corrispondente da Berlino, direttrice generale di San Marino RTV… e la lista sarebbe ancora lunga. Ma c’è una cosa che Lasorella non aveva ancora fatto: scrivere un romanzo. Racconti brevi sì, ma romanzi no. Ora, con Vera. E gli schiavi del terzo millennio (Marietti 1820), rimedia alla mancanza e lo fa, come si dice, «col botto»: quasi quattrocento pagine di un romanzo in cui gli echi della sua «prima» professione ci sono tutti.

Maddalena Vaglio Tanet

Tornare dal bosco

Recensione di

Chi è che non ha mai avvertito il desiderio di scomparire per un po’, di scappare dal rumore del mondo semplicemente per ritrovarsi o per lasciar decantare un evento di quelli che scardinano la vita? «La Silvia», la maestra elementare protagonista dello spettacolare romanzo di Maddalena Vaglio Tanet (classe 1985, di professione scout letteraria, cioè scopritrice di possibili talenti nel campo letterario), non solo avverte questo desiderio, ma decide di darvi seguito.

A 40 anni Italo Calvino, nato un secolo fa, pubblicò «La giornata d’uno scrutatore», forse il suo romanzo più intimo e controverso, frutto di una riflessione decennale dello scrittore su se stesso e sul senso della vita.

15 Settembre 2023 | di
Francesco Prosdocimi

Io e Gio

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Parla di dolore e di speranza, di morte e di ricominciamenti. Parla soprattutto di relazioni, Io e Gio, opera prima del giovane (classe 1991) scrittore vicentino Francesco Prosdocimi. Un romanzo che lascia il segno, per lo stile di scrittura limpido, per i dialoghi serrati ed essenziali e per una capacità di sintesi che nulla toglie alla profondità dei personaggi e dei loro sentimenti.

Daniele Mencarelli

Fame d’aria

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«Ha fame d’aria. È come se la realtà gli si stringesse addosso». La sensazione di soffocare è quella che prende Pietro, padre di Jacopo, diciottenne autistico a bassissimo funzionamento, cioè con autonomia molto scarsa, bisognoso di continua assistenza. Come può accettare questa realtà? Il romanzo narra di alcuni giorni trascorsi dai due in uno sperduto paese del Molise, bloccati lì per un guasto all’auto, e ci fornisce uno squarcio sul dramma (soprattutto interiore) vissuto dal genitore.

Mariapia Veladiano

Quel che ci tiene vivi

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C’è tutta Mariapia Veladiano in questo suo nuovo romanzo da poche settimane in libreria: Quel che ci tiene vivi, Guanda editore. C’è il dolore, che non è mai arido e ripiegato su se stesso, ma umanizzante e generativo perché accolto e curato. C’è la diversità, che diviene acuta consapevolezza di destini unici che però sanno unire invece che dividere. C’è il tema del rifiuto, che trova rispettosa comprensione, perché sempre frutto doloroso di un male antico.

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