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Francesco Prosdocimi

Io e Gio

02 Settembre 2023 | Recensione di
Io e Gio
Scheda
Neo Edizioni
2023
€ 15,00

Parla di dolore e di speranza, di morte e di ricominciamenti. Parla soprattutto di relazioni, Io e Gio, opera prima del giovane (classe 1991) scrittore vicentino Francesco Prosdocimi. Un romanzo che lascia il segno, per lo stile di scrittura limpido, per i dialoghi serrati ed essenziali e per una capacità di sintesi che nulla toglie alla profondità dei personaggi e dei loro sentimenti. Un romanzo scritto per sottrazione, giocato tutto sul presente, dove il passato è evocato e il futuro è incerto, dove nulla è lasciato al caso e al non detto, ma nulla è di troppo. Ogni riga, ogni parola sono unicamente finalizzate al racconto scarno di una vicenda intrisa di troppo dolore per poterci sostare più a lungo. 

Il libro ruota attorno alla storia di Pietro (io narrante) e Gio, fratelli rimasti improvvisamente orfani e costretti a reinventarsi una vita lontano da tutto ciò che potrebbe ricondurli alla dolorosa memoria di un passato felice. I due sono in perenne fuga – dal dolore, dai ricordi, dalla paura, dagli incubi – e in costante ricerca di rinnovati equilibri, in cui i luoghi e gli incontri nuovi sono finalizzati a una ripartenza difficile quanto ineludibile. Non c’è un briciolo di retorica in queste pagine, che scorrono lievi una dopo l’altra pur nel dramma della vicenda che fa da sfondo. 

Pietro si muove nel suo orizzonte ferito, aggrappandosi saldamente alle uniche ancore che possano tenerlo saldo. Innanzitutto il rapporto con la natura, maestosa, che sa riconnettere alle proprie radici anche quando queste sono state brutalmente scosse. Una natura che non regala nulla, che è fatica, ma che costringe «a fare». La cultura popolare lo insegna da sempre: quando non riesci ad affrontare il dolore, comincia «dalle mani», rammenda, cucina, ricama, dipingi… e dopo un po’ ti accorgerai che anche la tua mente, intorpidita dal dolore, riprenderà a immaginare futuri possibili.

E poi l’assidua frequentazione di quelle passioni belle, come il cinema o la musica, che sanno nutrire l’animo, i ricordi e soprattutto il presente. Infine, l’apertura al nuovo, allo stupore di una vita possibile che – uscita da quella sorta di «zona di comfort» in cui il dolore la imprigiona – riprende fiato passo dopo passo, grazie all’ossigeno di relazioni nuove, improvvise, difficili, affettuose, ma sempre cariche di significato. Non tutto è bello, non tutto è facile. A volte il dolore bussa ancora e bisogna trovare il coraggio di nuove lacrime e di nuovi confini. Ma alla fine ne vale la pena, sembrano dirci queste pagine. La vita vale sempre la pena… 

Sì, Io e Gio è decisamente un bel libro. Affilato come la sofferenza più atroce. Concreto come un legame indissolubile. Semplice come quella semplicità a cui si approda dopo aver attraversato la complessità dei sentimenti, delle relazioni, del dolore. Della vita.

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Data di aggiornamento: 02 Settembre 2023