Lutto, parlarne si può

In vista della Giornata mondiale dei sopravvissuti al suicidio (22 novembre), la De Leo Fund Onlus di Padova lancia due iniziative per parlare di lutto traumatico e promuovere la cultura del cordoglio.
15 Novembre 2018 | di

Una tavola rotonda e un’installazione di tree knitting per parlare di lutto traumatico a Padova. È quanto propone la De Leo Fund Onlus in vista della Giornata mondiale dei sopravvissuti al suicidio (22 novembre). Appuntamento, dunque, venerdì 16 novembre, alle ore 17.30, nella Sala dello Studio Teologico della Basilica del Santo con un incontro aperto a tutta la cittadinanza dal titolo «Parlare di lutto si può». A dialogare con il pubblico, esperti come lo psichiatra-psicoanalista Leo Nahon, la psicologa-psicoterapeuta Cristina Anile e la psicologa clinica Laura Tassara. «Sarà un momento di comunione in un luogo dall’altissimo potenziale taumaturgico – commenta Diego De Leo, presidente dell’omonima fondazione, nonché professore emerito di psichiatria alla Griffith University –. La Basilica interpreta al meglio la necessità di avviare un nuovo progetto di vita». Perché è un ambiente «sicuro». Un contesto ideale per superare la solitudine e il senso di incomprensione di chi sopravvive a un lutto violento e inatteso.

Il programma organizzato dalla De Leo Fund Onlus continua sabato 17 novembre in Prato della Valle, dove è prevista l’inaugurazione di un’opera di tree knitting: la copertura di ventotto alberi dell’Isola di Memnia con indumenti lavorati a maglia e uncinetto. Una rassegna di creatività, ma anche una forma di fundraising per la De Leo Fund Onlus, che propone la formula «adotta un albero» e lancia un contest per eleggere il fusto più bello. L’allestimento, dopo gli esperimenti degli anni passati a Padova (in piazza Garibaldi), ad Abano e a Bassano, resterà a Prato della Valle per un mese circa.

Fondata nel 2007 da Diego De Leo e da sua moglie Cristina, la De Leo Fund Onlus si avvale oggi di circa cinquanta persone tra volontari, tirocinanti, collaboratori. Nell’arco degli ultimi sei anni, a partire dall’attivazione di un numero verde, ha supportato psicologicamente e concretamente circa 250 gruppi familiari reduci dal suicidio di una persona cara. «Tutti credono di essere soli nella disgrazia e hanno paura ad aprirsi – conclude Diego De Leo –. Invece devono parlare, sentirsi liberi di rievocare la propria storia con chi li può capire. Relazionarsi tra pari genera una grande sensazione liberatoria. La molla del superamento del lutto scatta grazie alla complicità, alla comunanza e all’amicizia».

 

Data di aggiornamento: 15 Novembre 2018
Lascia un commento che verrà pubblicato