La recente chiusura del Tribunale internazionale per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia, dopo ventiquattro anni di attività, non deve contribuire a spegnere i riflettori su un conflitto che, solo in Bosnia-Erzegovina, ha causato circa 100 mila morti.
Da reporter assetato di verità a cinico autore di un programma televisivo. È la trasformazione di Michele Banti che, a quindici anni dal suo viaggio in una Sarajevo assediata, ripercorre le tappe della guerra balcanica in un crescendo di tensione e dubbi. A fargli da guida allora c’era Amos Profeti, un ex giornalista mercenario che tornerà a sorpresa nella vita del protagonista, scompigliandone ancora una volta gli equilibri.
Prostrato da guerra, malnutrizione e traffico d'armi, il Paese si trova sull'orlo del baratro. Colpa anche delle grandi potenze e della loro posizione spesso contraddittoria.
Ha parlato di comunismo, del conflitto in Afghanistan e del disastro di Chernobyl partendo sempre dai protagonisti. A tu per tu con la scrittrice bielorussa premio Nobel per la letteratura nel 2015.
La prima volta si incontrano in collegio. L'una è studentessa di arabo. L'altra, di inglese. La prima svelata, la seconda velata. Una si chiama Laura Silvia ed è l'autrice, insieme alla disegnatrice Paola Cannatella, di questa graphic novel. L'altra è Jamila, la protagonista del reportage a fumetti, costruito su tre livelli e 144 pagine a colori da leggere tutte d'un fiato.