Ci si fa l’abitudine, a essere uomini-talpa. Ci si fa l’abitudine anche al rischio di morire sepolti vivi, pur di trovare gli zaffiri, gli «occhi del cielo».
Le lettere aperte del sindacato degli editori (Fieg e Enpa) e dei giornalisti (Fnsi) in vista del voto europeo del 12 settembre a Strasburgo per la difesa del diritto d’autore.
Oggi non vediamo più miracoli economici perché ci mancano i «miracoli» umani di uomini e donne con una umanità più grande di quella insegnata e vissuta dal nuovo business.
Dai venditori ambulanti ai fattorini immigrati che lavorano dodici ore al giorno senza contratto né garanzie, i nuovi schiavi sono dappertutto. La storia del giovane migrante maliano ucciso a fucilate in Calabria ne è la prova.
C’erano una volta un cavaliere e una principessa. Il loro amore, nato sui banchi dell’università a Venezia, è una favola moderna, fatta di gioie e scelte condivise.
Ci siamo mai chiesti da che punto di vista guardiamo il mondo? Da quello dei ricchi? Oppure da quello dei poveri? Perché, in termini di speranza, ma non solo, fa una bella differenza!