Dall’amore contrastato sbocciato in Libia tra Gino Hassan e Linda Nemni fino alla fuga in Italia, passando per le persecuzioni naziste e il disperato sconfinamento in Svizzera. L’epopea di una famiglia di ebrei italiani ripercorsa attraverso un suo componente, Guido Hassan, nato a Tripoli nel 1937 e trasferitosi in Italia nel '42, per scappare dalla guerra che allora infuriava in Nord Africa.
«Una guerriera disarmata»: si definisce così Lorena Bianchetti, giornalista, conduttrice e «penna» apprezzata anche dai nostri lettori, che hanno potuto seguirla per quasi un decennio sulle pagine del «Messaggero di sant’Antonio». Non è un caso che Lorena abbia scelto proprio l’immagine della guerriera senz’armi come titolo del suo primo libro.
Dodici ritratti, dodici storie di «prossima felicità», futura, ma anche e forse con maggior pregnanza di «felicità prossima», possibile, sostanzialmente vicina e raggiungibile, a patto che…
Ecco, la differenza la fa quel «a patto che». Il sottotitolo ci indirizza quando associa a «felici» gli aggettivi «liberi» e «resistenti».
«Non è facile riassumere in poche parole, la profonda e articolata spiritualità teresiana» spiegava Benedetto XVI nell’Udienza generale del 2 febbraio 2011, riferendosi a Teresa d’Avila. Alla luce di alcuni manoscritti del poeta Giacomo Zanella, custoditi nell’archivio delle Dame inglesi di Vicenza, che riportano stralci di vita della santa, questo testo ci prova. E lo fa indagando gli insegnamenti che la prima donna proclamata Dottore della Chiesa (il 27 settembre 1970, da papa Paolo VI) ci ha lasciato.
Indurre il sorriso in modo discreto, stimolando la riflessione, non è impresa da poco. Attraverso le sue strisce umoristiche (successione di vignette che formano una mini-storia), Paolo del Vaglio sapeva farlo. E piuttosto bene. Artista, intellettuale e uomo di fede, in oltre settant’anni di carriera l’autore partenopeo (Napoli, 1928-2014) ha portato sulle pagine di quotidiani, settimanali e mensili del Paese angeli e diavoli, frati, poeti e comuni mortali.