Una mucca in prestito per creare sviluppo

Una mucca da latte gravida per cinquanta donne della diocesi di Masaka, Uganda: questo uno dei progetti proposti dalla Caritas antoniana due anni fa. L'iniziativa è già realtà.
07 Aprile 2003 | di

Offrire microcredito, piccoli aiuti, per creare sviluppo: è questa una delle finalità  che la Caritas antoniana persegue, con i suoi interventi, in diverse parti del mondo. In effetti, l`€™istituzione caritativa `€“ che si alimenta con la generosità  degli amici della famiglia antoniana `€“ ha finanziato numerose attività , tutte per favorire l`€™economia dei Paesi più poveri. Tra i progetti realizzati, uno riguarda la diocesi di Masaka, in Uganda.
Il Paese africano è tra le nazioni più povere al mondo; conta un sieropositivo ogni dieci abitanti in età  riproduttiva ed è martoriato da sanguinose lotte fratricide; la scuola non è la prima preoccupazione in un Paese oppresso da fame, malattie e violenze. Ma mentre per aids e guerre tribali è difficile una soluzione a breve termine, contro la miseria qualcosa da subito può essere fatta. E qualcosa qui s`€™è fatto, protagoniste le donne. Proprio a loro era rivolto uno dei tre progetti promossi due anni fa dalla Caritas antoniana: rendere possibile l`€™acquisto di alcune mucche. Una cosa modesta per noi, per loro, invece, un`€™occasione grande di riscatto e di sviluppo. Una mucca significa latte per i bambini e i malati, possibilità  di avviare un`€™agricoltura a loro misura, di ricavare qualcosa vendendo il latte, per poter fare dell`€™altro: un circolo virtuoso verso una certa autonomia`€¦

La diocesi di Masaka

La diocesi d Masaka si trova nell`€™Uganda del Sud. Una popolazione di oltre 1 milione di abitanti, il 91 per cento circa dei quali vive in aree rurali e di un`€™agricoltura che basta appena a sopravvivere. Solo con il caffè riescono a guadagnare qualcosa.
La media annua del reddito pro capite è di circa 250 dollari; soltanto il 15 per cento guadagna 2 mila dollari l`€™anno. Le casse del governo sono vuote e la gente deve pagarsi tutto, anche l`€™ istruzione dei figli. 
In Uganda muoiono 141 bambini su 1000, sotto i cinque anni. Ancora una volta, sono le donne a garantire la sopravvivenza dei nuclei familiari. Oltre che prendersi cura dei figli e dei malati, lavorano nei campi e allevano il bestiame.
«Oggi le donne giocano un ruolo importante `€“ scriveva monsignor Kaggwa, vescovo di Masaka, nel presentare il progetto `€“. Provvedono alla vita della famiglia con le risorse provenienti dall`€™agricoltura. Pochissime donne ricevono un`€™educazione adeguata e mancano dei mezzi economici per avviare dei progetti che possano generare reddito».
L`€™intervento della Caritas era chiaro: migliorare la situazione economica delle donne, per permettere un reale sviluppo all`€™intera popolazione. Padre Luciano Massarotto, direttore della Caritas antoniana, individuò, assieme al vescovo, le necessità  primarie per favorire questo sviluppo. Furono interessate le donne della diocesi, che proposero, con estrema semplicità , di poter avere cinquanta mucche incinte da regalare ad altrettante donne delle parrocchie della diocesi. Costo del progetto, 100 milioni di lire (50 mila euro). I vantaggi dell`€™operazione, quelli elencati sopra. Inoltre, il progetto sarebbe stato completato da corsi di formazione sulla coltura e l`€™allevamento. Le donne, poi, si impegnavano a cedere un vitellino ad altredonne. E così via`€¦
L`€™idea prometteva molto. «Le nuove tecniche di coltivazione e la possibilità  di disporre di letame `€“ sognava monsignor Kaggwa `€“ faranno aumentare la produzione agricola del 30 per cento in due anni e abbassare la malnutrizione del 20 per cento: i bambini potranno andare a scuola, mentre le conoscenze agricole si diffonderanno nei villaggi».
Ebbene, il sogno s`€™è realizzato, grazie alla straordinaria generosità  dei nostri lettori, che hanno accolto con entusiasmo l`€™iniziativa. Sono state acquistate le cinquanta mucche da latte, e, inoltre, tre tori per la riproduzione. Nel contempo, sono partiti i corsi di formazione.
Per questo la comunità  di Masaka ringrazia i lettori del «Messaggero» per la sensibilità  dimostrata. «Con il vostro aiuto più di 300 donne, in cinque anni, potranno far fruttare questo preziosissimo dono e creare un cambiamento nella loro vita. La vostra generosità  ha dato un grande aiuto a queste donne, che hanno finalmente trovato la possibilità  di produrre reddito donando alle loro famiglie speranza nel futuro».

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017