Pianeta giovani: tutto da scoprire

Al di là dei molti stereotipi, «i giovani – come afferma Benedetto XVI – vogliono ciò che è grande e ciò che è bene». E noi?
20 Giugno 2008 | di

I giovani di questo inizio di millennio non sono facilmente identificabili. Non che manchino le inchieste, i sondaggi, l’attenzione mediatica e neppure l’interesse commerciale che di volta in volta li mette sotto la lente d’ingrandimento per capire i loro interessi, le preferenze, le opzioni di vita blande o robuste che siano. Da queste rilevazioni di carattere sociale, che cioè intendono misurare il loro livello di integrazione nella società, o di marketing, là dove si vuole studiarli al fine di renderli dei tranquilli e disponibili consumatori, emergono tratti piuttosto omogenei. Innanzitutto una profonda insicurezza, che si deduce fin troppo bene dai rapporti che stabiliscono con i tempi della vita: il passato quasi non esiste, e con il passato il riferimento alle radici, a una storia dalla quale ci si sente generati, magari con qualche moto di gratitudine; il futuro appare come un orizzonte plumbeo e minaccioso, tutt’altra cosa rispetto allo scrigno dei desideri o almeno alla meta per cui investire le proprie doti ed energie; l’oggi occupa quasi tutto il campo di attenzione, bombardato da una parte da sollecitazioni e voglie da riempire, mentre dall’altra fioccano richieste continue di adattamento alla realtà – anch’essa volubile e provvisoria – attraverso patteggiamenti e contaminazioni. A che serve attivare vasti orizzonti quando si è condannati alla trincea di un quotidiano estenuante?
Questa presenza del futuro più come perdita e privazione fa la differenza rispetto a ieri, anche se ciò non legittima la facile ironia che ama ripetere: «I giovani d’oggi non sono più come quelli di una volta», oppure: «Se il nostro futuro è in mano a questi giovani, siamo davvero messi male». Sarebbe come aggiungere al danno la beffa, dal momento che una certa configurazione di società i giovani non se la sono scelta, ma l’hanno trovata così com’è, consegnata loro – nel bene e nel male – dalle mani degli adulti. E si tratta, lo sappiamo bene, di una società nella quale prima di diventare autonomi – attraverso una necessaria formazione, l’inserimento nel mondo del lavoro, la stabilità delle relazioni affettive, ecc. – bisogna arrivare verso la trentina, e quando non basta anche oltre, rischiando di essere mescolati alla categoria dei giovani anche a un’età nella quale non si è più propriamente tali. Questo non-protagonismo, questo sentirsi una generazione immobile, che gira su se stessa senza andare realmente da qualche parte con degli scopi precisi, produce molta sfiducia, quindi fenomeni di ripiegamento e in una piccola percentuale anche di devianza. Se la fretta di crescere viene troppo a lungo frustrata, non è possibile poi lamentarsi di quella interminabile latenza che rende i giovani «bamboccioni», una parola impropria e fuori bersaglio, perché descrive una condizione più subita che accolta.

Altro punto d’osservazione – forse privilegiato – per avvicinarsi al mondo dei giovani è l’affettività. Si esagera un bel po’ quando si considerano i giovani immorali e ancor peggio a-morali, quasi si trattasse di una categoria di persone inconcludenti, incapaci di stabilire relazioni autentiche. Che abbiano un po’ di confusione in testa e che siano stressati dai mass media con ideali di vita quasi raso terra, questo nessuno può negarlo, ma è altrettanto evidente che la dimensione affettiva è seriamente considerata: per molti di loro sono valori sacri sia l’amicizia che la fedeltà, e condividere tutta la vita con la persona che si ama risulta essere la massima aspirazione. Una forte idealità, niente da dire; come non essere d’accordo? Anche Benedetto XVI, nel suo primo discorso in tedesco dopo l’elezione a Pontefice, va in questa direzione: «Non è affatto vero che i giovani pensino soprattutto al consumo e al piacere. Non è vero che siano materialisti ed egoisti… I giovani vogliono ciò che è grande e ciò che è bene». E noi?
 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017