Perché il Tibet?

27 Maggio 2008 | di

La Cina non brilla nella difesa dei diritti umani. Di solito viene applicata la politica del genocidio demografico di cui parla il Dalai Lama. Com’è accaduto nell’Antico Sinkiang orientale, abitato, almeno fino a qualche tempo fa, soprattutto da minoranze non cinesi e popolazioni di fede prevalentemente musulmana. Ma ora l’identità etnica e religiosa della regione viene progressivamente cancellata attraverso una politica di massiccia immigrazione di milioni di cinesi Han che probabilmente sono già diventati maggioranza. La stessa politica viene applicata nel Tibet, suscitando vigorose proteste a livello locale e mondiale. Perché reazioni così diverse? Probabilmente il regime che governa la Cina, proprio a causa della sua insensibilità religiosa, non si è reso conto del fatto che colpire il Tibet significava tentare di cancellare una cultura e un’esperienza religiosa di grande livello. Gli statisti cinesi pensano che i monaci buddisti possiedano un inutile prestigio religioso, che siano soli e disarmati. Forse si sorprendono dell’appoggio di cui godono nel mondo intero. Forse l’identità religiosa ed etnica del Tibet sarà cancellata dal genocidio demografico in corso. Ma probabilmente resterà il significato simbolico di un intero popolo, non diversamente da come, dopo la Shoà, è rimasto il ricordo di un analogo tentativo di cancellare un popolo, una religione, una cultura, da questo pianeta.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017