A Parma con lo spirito dei pellegrini medievali

I novecento anni della cattedrale di Parma sono l’occasione per restauri, mostre, convegni e itinerari turistici lungo l’antica via Francigena.
24 Maggio 2006 | di


Arrivati a Parma, provate a chiudere gli occhi per non vedere le ricche vetrine dei negozi, cercate di non farvi ammaliare dal fragrante aroma delle pasticcerie o dai succulenti effluvi delle industrie alimentari che esportano in tutto il mondo parmigiano, prosciutto e culatello. Vinte le «tentazioni», mettetevi sulle tracce del «romanico», immaginando di essere pellegrini venuti dal lontano e fascinoso Medioevo.
Le «tracce» vi condurranno anzitutto nella incantevole piazza del Duomo contornata da splendidi capolavori del romanico lombardo, come la cattedrale, che compie novecento anni, il suggestivo battistero e il palazzo vescovile. Poi, proseguendo a piedi, come il devoto viandante medievale, provate a percorrere un tratto dell’antica via Francigena e vi troverete in un percorso incantevole disseminato di pievi (ventotto), monasteri e vetusti ospizi.
Il tracciato dell’antica via Francigena, pur con numerose varianti, conduceva il pellegrino dal nord Europa (Canterbury) a Roma: giunto a Fidenza, o a San Pancrazio, si dirigeva verso Fornovo di Taro per proseguire, superato il valico appenninico della Cisa, verso la capitale.
Attorno all’anno Mille, percorrevano questo cammino non solo i pellegrini provenienti da tutta Europa, ma anche i mercanti. Così questa via svolse un importante ruolo nella costruzione dell’identità europea, mettendo in relazione tra loro culture e linguaggi diversi tanto che lo storico Jacques Le Goff l’ha definita il ponte tra l’Europa anglosassone e quella latina. Oggi diversi comuni europei posti lungo la via Francigena e alcune confraternite di pellegrini hanno effettuato una mappatura dell’antico percorso ed è sorta un’Associazione con sede a Fidenza, con lo scopo di far conoscere questo itinerario, ideale da percorrere a piedi o in bicicletta.
I primi anni di vita della cattedrale di Parma furono caratterizzati da forti contrapposizioni tra Chiesa e Impero (la cosiddetta «lotta per le investiture ecclesiastiche»), mentre la quasi totalità della gente era analfabeta. Non sapendo leggere, le immagini – affreschi, sculture, bassorilievi incisi su pietre vive – erano per la gente un’importante fonte di conoscenza, ma anche un mezzo per affermare le proprie idee, utilizzato in quel periodo da papa Gregorio per promuovere il ritorno della Chiesa alle origini. «Alla fine dell’XI secolo e all’inizio del XII – scrive monsignor Giancarlo Santi, presidente nazionale del Comitato nazionale per i novecento anni della cattedrale di Parma – si trattava di promuovere la riforma della Chiesa anche mediante un sistema di immagini scolpite e dipinte, oltre che di architetture, “orientate” esplicitamente verso il tempo delle origini cristiane e verso Roma in modo da rendere visibile un programma ecclesiale assai ricco di contenuti e significati».


Parma: la cattedrale e gli altri gioielli
Dal 4 dicembre 2005 al 3 dicembre 2006 Parma celebra il IX centenario della propria cattedrale. Fu, infatti, negli ultimi mesi dell’anno 1106 che papa Pasquale II inaugurò, con il rito della dedicazione, il nuovo edificio e consacrò vescovo Bernardo degli Uberti, uno dei santi protettori della città.
La facciata «a capanna» della cattedrale (attualmente ancora imbrigliata dalle impalcature per il restauro) è un esempio di raffinata semplicità. La sequenza di colonne sottili, disposte su tre file, la fa assomigliare a un merletto. L’edificio, sorto sul sito dell’antichissima chiesa paleocristiana di Santa Maria, ha mantenuto la dedicazione all’Assunta, e conserva importanti capolavori: dalla celebre Deposizione di Benedetto Antelami alla cupola affrescata da Correggio (Assunzione della Vergine, 1526-1530). Il suo interno è assai composito: dalla ricchezza di simboli dei bassorilievi medievali del sottarco del protiro si passa agli affreschi esuberanti della navata centrale di epoca rinascimentale. Si può ammirare anche un prezioso coro ligneo; oppure cambiare repentinamente atmosfera scendendo nella suggestiva cripta: una foresta di pietra che conserva le spoglie di san Bernardo.
Sempre a Benedetto Antelami si deve il meraviglioso battistero, iniziato nel 1196, a pianta ottagonale, ricoperto di marmo rosa di Verona: in esso il romanico dialoga col gotico. L’interno custodisce i preziosi rilievi antelamici dei mesi, delle stagioni e dei segni zodiacali, ma anche, nella cupola, un ciclo di pitture italo-bizantine. Sempre in piazza del Duomo si trova il palazzo vescovile, il più antico edificio della città.


Una mostra e tante iniziative
Gli eventi in programma – tantissimi – per i novecento anni della cattedrale comprendono conferenze, convegni, mostre, concerti e rappresentazioni teatrali. A Parma dal 19 al 22 giugno si terrà un convegno su «Chiesa locale matrice dei cristiani e speranza per il mondo».
La mostra «Il medioevo delle cattedrali», al Palazzo della Pilotta, salone delle scuderie (fino al 16 luglio 2006), presenta sculture, altari, recinzioni presbiteriali, pulpiti e pezzi importanti di oreficeria, sculture provenienti da Milano, Pavia, Bologna, Modena. Emerge dalle ricerche un fitto sistema di scambi tra le officine delle cattedrali del Settentrione italiano e le altre in Occidente, avvenuti, per esempio, attraverso le vie per Santiago di Compostela o quelle sull’asse del Reno. Spicca il Crocefisso di san Savino, un’opera lignea proveniente da Piacenza, un Cristo vivente che guarda dalla croce i fedeli. In mostra vengono presentati anche diversi manoscritti con il testo della Bibbia.
Un’altra mostra, «Il cantiere della cattedrale» (palazzo del Vescovado, fino al 16 luglio), aiuta ad entrare nel vivo della sua fabbricazione.


Le pievi sparse nel territorio
Altra tappa obbligata per i pellegrini medievali diretti a Roma era Fidenza, che una volta si chiamava Borgo san Donnino e aveva un antico ospitale per i pellegrini. Il duomo di Fidenza è dedicato a san Donnino, martire cristiano decapitato nel 291 sulle rive del torrente Stirone, all’imbocco del paese. Anche qui spicca la mano dell’Antelami, cui si deve l’ideazione della facciata, con i bellissimi leoni stilofori, e lo splendido gruppo marmoreo della Madonna con bambino, ora nel museo a fianco. (È in corso anche la mostra «San Donnino e la sua cattedrale. La nascita del Borgo»). Da segnalare anche nel duomo la statua dell’apostolo Simone che regge tra le mani la mappa della strada da prendere per Roma.
La provincia di Parma pullula di pievi romaniche: quella di Fornovo, intitolata a Santa Maria Assunta ed eretta sul punto in cui la via Francigena attraversa il fiume Taro; la pieve di Santa Maria Assunta di Sasso, su uno sperone di roccia tra le valli dell’Enza e del Parma; la chiesa di San Biagio; l’abbazia di Fontevivo, con una Madonna dell’Antelami; la chiesetta di san Nicomede... E oggi il moderno pellegrino, un turista alla ricerca di sé e di tesori dell’arte da scoprire, può sostare nelle pievi romaniche dove sono in programma per tutta l’estate visite guidate (prima domenica del mese), concerti, danze, spettacoli teatrali per bambini e per adulti.
La rassegna non a caso si chiama «Pievi in scena».



Info
Il Medioevo delle cattedrali
Parma, Palazzo della Pilotta fino al16 luglio 2006

Info: tel. 199 199111. Internet: www.cattedrale.parma.it

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017