Padre Agostino Gardin a servizio dei consacrati

Nominato arcivescovo da Benedetto XVI, il direttore generale del «Messaggero di sant'Antonio» è diventato Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, presieduta dal cardinale Rodé.
22 Agosto 2006 | di

Padre Agostino Gianfranco Gardin, già direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio», è il nuovo segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Lo ha nominato, lo scorso luglio, papa Benedetto XVI, il quale gli ha anche assegnato la sede titolare arcivescovile di Cissa, un antico insediamento nei pressi dell’isola di Rovigno, in Istria, sommerso dalle acque nel VII secolo a causa di un terremoto. Padre Gardin è stato ordinato vescovo il 26 agosto scorso nella Basilica del Santo nel corso di una celebrazione presieduta dal cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato, affiancato da monsignor Piergiorgio Silvano Nesti e dall’arcivescovo di Sassari, monsignor Paolo Atzei. La Congregazione, della quale è prefetto il cardinale Franc Rodé, è stata fondata da Sisto V nel 1586. Più volte riformata nel corso dei secoli, deve la sua attuale denominazione e struttura alla Costituzione Pastor Bonus, di Giovanni Paolo II, del 28 giugno 1988, che ha stabilito il titolo in «Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica». Essa si occupa della disciplina, gli studi, i beni, i diritti, i privilegi che riguardano gli Istituti di Vita Consacrata (Ordini e Congregazioni religiose, sia maschili che femminili, Istituti secolari), e le Società di Vita apostolica (costituite da persone che, senza i voti, conducono vita fraterna in comune secondo un proprio stile, e tendono alla perfezione della carità).
La Provincia Patavina dei Frati minori conventuali ha accolto con grande gioia la nomina di un confratello a un servizio tanto importante e delicato a favore della vita consacrata: un settore che padre Gardin conosce bene, perché se ne è occupato a lungo e a vario titolo, manifestando doti e capacità di animazione, di riflessione e di divulgazione, prima come insegnante, poi come collaboratore del «Messaggero di sant’Antonio», quindi come ministro provinciale e, successivamente, come ministro generale dell’Ordine.
Il nuovo arcivescovo nasce a San Polo di Piave, Treviso, nel 1944, in piena guerra mondiale. In seguito, torna con la famiglia ad abitare nella parrocchia dei Frari a Venezia, dove conosce e frequenta i frati della storica basilica. A quattordici anni chiede di entrare nel loro Ordine (dei Frati minori conventuali). Compie gli studi ginnasiali a Brescia e il noviziato a Padova, presso la Basilica del Santo, dove, nel 1961, emette la professione temporanea (quattro anni dopo emetterà quella perpetua).
Dal 1961 al 1964 è di nuovo a Brescia per gli studi liceali. Si trasferisce quindi a Padova e qui, tra il 1965 e il 1970, studia filosofia e teologia, completando la preparazione alla vita sacerdotale. Ordinato sacerdote nel 1970, si laurea a Roma in Teologia morale.
Si dedica, quindi, alla formazione dei seminaristi sia come membro dell’équipe educativa del Seminario teologico (1973-1976) sia come insegnante di teologia morale presso l’Istituto teologico «Sant’Antonio Dottore», affiliato alla Pontificia Facoltà Teologica «San Bonaventura» di Roma (1973-1988).
Collaboratore del «Messaggero di sant’Antonio», nel 1981 dà vita a «Credereoggi», una rivista di orientamento e di aggiornamento teologico, che si impone subito, nelle scuole di teologia, per l’impostazione divulgativa, monografica e sistematica. La dirige fino al 1988, quando viene eletto ministro provinciale della Provincia Patavina di Sant’Antonio, un servizio che lo impegna per sette anni, durante i quali cura con attenzione particolare la formazione dei giovani seminaristi, sollecita e promuove il cammino della vita fraterna nelle comunità e dà impulso all’attività missionaria: in Ghana, la missione porta a termine positivamente il suo sviluppo diventando «Custodia provinciale», mentre si fa concreto il progetto di una missione in Cile. Padre Agostino è anche molto attento sia alla realtà della Chiesa, specie quella locale, con la quale intesse legami di collaborazione e di amicizia, sia alle altre componenti della vita religiosa.
Segue da vicino l’organizzazione delle celebrazioni per l’VIII Centenario della nascita di sant’Antonio (1995), insistendo perché nel programma delle manifestazioni non si dia spazio eccessivo alle celebrazioni esteriori, ma piuttosto ai momenti di pellegrinaggio alla tomba del Santo e alle iniziative di carità promosse nel suo nome.
Il 3 giugno 1995, proprio nel vivo delle celebrazioni antoniane, padre Gardin viene eletto ministro generale. Resta alla guida dell’Ordine per sei anni, durante i quali visita di frequente le diverse Province religiose, attento soprattutto alle comunità conventuali dei Paesi dell’Europa orientale che si stanno riprendendo dopo la caduta del Muro di Berlino, e a tutte le realtà missionarie.
Nel 1997, il terremoto che colpisce l’Umbria fa danni ingenti anche ad Assisi. La Basilica di san Francesco è seriamente lesionata, e sotto le pietre staccatesi da una volta muoiono cinque persone: due tecnici e tre frati. Padre Agostino è vicino alla comunità dei frati e alla città, e collabora fattivamente con il custode del Sacro Convento nella fase di ricostruzione.
Il 24 novembre 2000 viene eletto presidente dell’Unione dei superiori generali. L’anno successivo, concluso il suo mandato di ministro generale, si stabilisce nel convento di Treviso, da dove svolge un’intensa attività di conferenziere e di consigliere nella formazione permanente di numerose congregazioni religiose, maschili e femminili. Il Capitolo provinciale del 2005 lo elegge direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio».   


Direttore generale


A sostituire padre Agostino Gardin nella direzione generale del Messaggero di sant’Antonio, il ministro provinciale dei frati minori conventuali – padre Marco Tasca – ha nominato padre Danilo Salezze, dal 1998 alla guida del «Villaggio S. Antonio» di Noventa Padovana. Padre Danilo, nato a S. Giacomo di Veglia (Vittorio Veneto, TV) nel 1950, ha scoperto la propria vocazione grazie a una corrispondenza con il «Messaggero». Entrato tra i «fratini» nel 1965, è stato ordinato sacerdote nel 1978. Subito impegnato con altri confratelli nelle opere socio-caritative animate dai frati del Santo attraverso la Caritas Antoniana, ha fondato assieme a padre Luciano Massarotto, e poi diretto per diciott’anni, la «Comunità S. Francesco» di Monselice per persone con problemi legati ad alcol e droga.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017