Nel cuore del Giubileo i giovani invadono Roma

Dirottati nella vasta spianata di Tor Vergata, i giovani celebreranno con il Papa il loro Giubileo
01 Gennaio 2000 | di

 Non sono poi tutti così disgraziati i giovani, se alla loro Giornata mondiale, celebrata a Parigi nel 1997, erano più di un milione a vivere con il Papa alcuni intensi momenti di spiritualità  e di preghiera. Nonostante le avvincenti bellezze che la Ville Lumiere ostentava, quei giorni non sono stati una scampagnata. (A Manila, due anni prima, erano addirittura cinque milioni) Certo, c`€™era aria di festa, ma è tipico dei giovani manifestare la gioia del trovarsi insieme facendo festa, e molti giornalisti, incapaci di cogliere la sostanza delle cose, non sono andati oltre quest`€™apparenza. Ma quando calava il silenzio, volavano messaggi forti, pesanti, che poi i giovani macinavano nella preghiera e nella meditazione perché non restassero parole al vento.
Non sarà  una scampagnata neppure per gli altrettanti e più giovani che tra il 15 e il 20 di agosto, nel cuore del Giubileo, invaderanno Roma e poi la spianata di Tor Vergata, fuori città , dove s`€™è deciso di celebrare l`€™evento, poiché il tradizionale spazio tra le colonne del Bernini non è sufficiente ad accoglierli tutti. Come a Parigi, Manila, Denver, Compostela, Czestochowa e altrove dove le Giornate mondiali dei giovani si sono svolte, i giovani affronteranno sacrifici e disagi perché, per quanto eccellente e rodata sia un`€™organizzazione, non riuscirà  mai a mettere al riparo da difficoltà  e imprevisti una massa così imponente.
Quindi chi ci sarà  deve avere qualcosa dentro, raggiunto magari al termine di tortuosi percorsi, o se non ce l`€™ha, lo sta cercando appassionatamente. Certo, il milione di giovani di Parigi, o i cinque milioni di Manila, pur offrendo un magnifico colpo d`€™occhio, sono pur sempre una sparuta minoranza. «Gli altri dove sono? Perché non sono venuti?» si chiedeva monsignor Renato Boccardo, responsabile della sezione giovani del Pontificio consiglio dei laici, per dare una dimensione più realistica dell`€™evento ed evidenziare il tanto lavoro che ancora resta da compiere nel mondo giovanile, che non sta certo attraversando un periodo esaltante. Gli «altri», quelli che non saranno a Roma, non sono per questo dei depravati. Ognuno ha una propria storia, dei personali progetti. Di certo, è alto il numero di quanti sono in difficoltà  e vivono con profondo disagio e poche speranze questa che dovrebbe essere la stagione più bella e promettente di una vita.
Per ogni generazione, in verità , la giovinezza è insieme un periodo bello e difficile: di vibranti attese, di sogni, di speranze, di progetti che rendono sopportabili le difficoltà  e le delusioni, che sono l`€™altra faccia della medaglia della verde età . Però delusioni e disagi, se non sono devastanti, forgiano il carattere, lo irrobustiscono, danno a uno quel piglio necessario ad affrontare la vita. Sempre che si abbiano buoni motivi per farlo.
Anche una volta, e forse più di adesso, nel giungere all`€™approdo della vita adulta, solo pochissimi trovavano la «pappa» pronta. Tutti gli altri se la dovevano procurare, armati di pazienza, attraversando anche le forche caudine della delusione e di qualche sconfitta. Ma alla fine, la meta, piccola o grande, la si raggiungeva, senza rovinosi sbandamenti.
Oggi tutto sembra più complicato: cresciuti nella bambagia, perché i figli dovevano avere tutto quello che i padri non avevano avuto, i giovani alle prime difficoltà  si afflosciano. Li abbiamo riempiti di cose, ma non forniti di quegli strumenti che servono ad affrontare la vita in un momento in cui tutto sfugge di mano perché il mondo cambia troppo in fretta. Strumenti che si chiamano valori, ideali, motivi per cui vivere. In aggiunta abbiamo offerto un`€™immagine avvilente di noi stessi: presi dal vortice dei nuovi miti, che sono di una pochezza incredibile perché limitati a uno stare bene che ha orizzonti vergognosamente immediati e materiali; stiamo mascherando dietro la tecnologica bandiera della globalizzazione o del nuovo liberismo il vecchio egoismo...
E ci siamo dimenticati di loro, li abbiamo lasciati a se stessi, fuori dai nostri orizzonti e dai nostri progetti. Infatti, per loro non c`€™è lavoro; a scuola ci stanno malvolentieri, perché è rimasta al palo rispetto ai progressi della scienza e della tecnica cui invece s`€™è agganciato subito il lavoro; riescono a fatica e tardi a «sistemarsi»; il loro futuro è pieno di incognite e rischi perché, non avendo noi avuto alcun rispetto per la vita e per la natura, si ritrovano con una Terra asfittica e deturpata, minacciata da mille veleni: l`€™abbiamo piegata ai nostri bisogni immediati, senza pensare a quelli che verranno dopo di noi. Che sono i giovani, cui il futuro appartiene, che, anzi, sono il futuro.
È il vuoto che sentono dentro che porta molti di loro a stordirsi con il fracasso delle discoteche, con pasticche, droghe e alcol o a lanciarsi nelle folli corse del sabato sera che spessissimo finiscono in tragedia; un modo per togliersi di torno senza i macabri riti del suicidio.
E altro ancora, che ci induce a concludere che forse è giunto il momento di cambiare tutto, prendendo esempio dall`€™anziano Pontefice che nei giovani ha sempre fermamente creduto, che ha voluto queste giornate per avere l`€™occasione di trasmettere loro messaggi forti, capaci di riempire vuoti e di lanciarli in straordinarie avventure dello spirito e della solidarietà . Ricurvo, malandato, il passo strascicato, la voce flebile e il parlare stentato, Giovanni Paolo II affascina i giovani, perché ai messaggi che affida loro (che è poi uno solo: Gesù Cristo, il Figlio che ha tanto amato gli uomini da venire ad abitare tra loro e morire in croce per salvarli), affianca l`€™esempio di una vita consumata al servizio degli altri, per la costruzione di un mondo migliore, più rispettoso della vita e della dignità  della gente, soprattutto dei più disgraziati, che sono le eterne vittime di sistemi economici furbi che mirano, al di là  delle belle parole, a far stare meglio chi già  sta bene.
Il Papa è per i giovani un esempio, un maestro. Alla stregua di quelli che lui stesso propone portandoli alla ribalta degli altari. Sono le centinaia di eroi dell`€™impegno cristiano, di testimoni della fede in Cristo, proclamati beati o santi non certo per riempire le chiese di statue, ma perché siano per tutti, per i giovani in particolare, esempio e stimolo per scelte di vita coerenti e alte.
È tempo, insomma, che lavoriamo assieme ai giovani, per dar loro speranza e desiderio di vivere, volontà  di essere protagonisti, prendersi in mano il presente loro e di tutti, di ridisegnare, insomma, il mondo partendo da loro. È una scommessa, una sfida che potrebbe diventare il frutto più succulento di questo Giubileo.


IL LOGO

I

n un`€™unica immagine sono racchiusi i tre elementi principali della XV Giornata mondiale della Gioventù: il luogo, i protagonisti, lo spirito dell`€™incontro. La cupola della basilica di san Pietro richiama la realtà  della Chiesa; i giovani, protagonisti dell`€™evento, sono identificati con la figura del cerchio, simbolo della totalità  delle giovani generazioni. L`€™incontro tra il Papa e i giovani è un abbraccio reciproco in cui ciascuno è promotore e ricettore. La gradazione arancio tra il giallo e il rosso (colori di Roma) sottolinea la dinamicità  del rapporto.
GIOVANI IN INTERNET

- www.gmg2000.it

è il sito ufficiale della Giornata mondiale della Gioventù dove si possono trovare tutte le informazioni utili relative al grande evento.

- www.giovani.org

è il nuovo sito aperto dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei. Il protagonista del sito è Org (nome mutuato dall`€™estensione di molti siti Internet) un ragazzo simpatico con il chiodo, il pearcing su un sopracciglio e i capelli a spazzola che fa da guida a quanti entrano nel sito. Tra le sezioni: «Dacci una mano»; «La grata elettronica»; «La boccata di ossigeno».

- www.jubil2000.org contiene nel dettaglio tutti i grandi appuntamenti del Giubileo.

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTà™

Una moltitudine di giovani invaderà  piazza san Pietro il 15 agosto: oltre un milione, provenienti da 120 paesi, vivranno esperienze religiose e spirituali in preparazione alla via Crucis del 18, alla Veglia e alla Messa col Santo Padre del 19 e del 20. Parteciperanno a rappresentazioni teatrali, incontri e concerti che esprimono in modo creativo la gioia di stare insieme.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017