Macinando chilometri alla ricerca di Dio

Antonio ha speso tutta la vita a inseguire Dio; mai sazio, mai arrivato, sempre pronto a fare le valigie. Lasciando a lui la prima mossa.
08 Febbraio 2003 | di

Certe vite andrebbero misurate in`€¦ chilometri! Quella di sant`€™Antonio senz`€™altro: cartina dell`€™Europa alla mano, si farebbe alquanto fatica a stargli dietro. Tanti chilometri, tutti macinati a piedi e in soli vent`€™anni circa!
Un tipo tosto il nostro Antonio, preso dall`€™ansia, dalla frenesia, sempre in movimento.
Uno di quelli che sembrano aver avuto il coraggio di liberare dai detriti quella sorgente misteriosa che ciascuno di noi porta dentro di sé. Sorgente di cui ci è giunta l`€™eco in alcuni momenti particolari della nostra vita (un dolore, una perdita, l`€™innamoramento`€¦), quando il Mistero è riuscito a forare le maglie spesso impenetrabili della realtà . E ha permesso che questa stessa sorgente diventasse un po`€™ alla volta un fiume in piena. Che travolge Antonio, le sue sicurezze, i suoi progetti, per tuffarlo, infine, nell`€™oceano. Nell`€™oceano della misericordia di Dio.
Per questo Antonio ha speso la sua vita a inseguire questo Dio, mai sazio, mai arrivato, sempre pronto a fare le valigie. Lasciando a lui la prima mossa, ma mai rinunciando a giocare fino in fondo.
Prima nel monastero di Lisbona, e subito dopo in quello di Coimbra. E poi, finalmente, il «colpo di fulmine»: la conoscenza di un gruppo di frati francescani in partenza per il Marocco, e la commozione al ritorno in Portogallo dei loro corpi martirizzati.
«Questo voglio, questo desidero fare con tutto il mio cuore»: Antonio parte missionario, ma una banale malattia lo costringe a letto, e, nel momento in cui sembravano avverarsi tutti i suoi sogni, è costretto a rifare la valigia.

Frate Antonio extracomunitario

Punta al ritorno in patria, ma una tempesta fa deviare la nave fino alle coste della Sicilia (come uno dei tanti extracomunitari dei giorni nostri`€¦). Da qui risale mezza Italia, arriva ad Assisi. Finalmente vede Francesco d`€™Assisi. Che cosa desiderare di più?
Gli viene chiesto di aggregarsi a un piccolo manipolo di frati che dimorano in un eremo sopra Forlì: silenzio, nascondimento, umili lavori domestici, preghiera. Forse era giunto finalmente il momento di fermarsi? Era questa la meta? Antonio con tutto il cuore lo sperava, finché`€¦
Manca improvvisamente un sacerdote che predichi alle ordinazioni sacerdotali di quell`€™anno, Antonio viene fraternamente «obbligato» a svolgere l`€™inaspettato compito. Capisce che è arrivata nuovamente l`€™ora di fare i bagagli e riprendere il cammino.
Sarebbero venuti altri innumerevoli viaggi, avanti e indietro per l`€™Italia. Ci sarebbe scappato anche un giretto nella Francia del Sud. E già  che c`€™eravamo, almeno un paio di viaggi «in spirito»: uno persino fino alla natia Lisbona, e un altro durante la predicazione, per riuscire a essere contemporaneamente presente alla preghiera con la sua comunità  di frati.
Perché, lo aveva ormai ben capito, se il bigliettaio è Dio, c`€™è da aspettarsi in ogni momento che ci stacchi senza preavviso un altro biglietto di sola andata, con destinazione più o meno sconosciuta.
Finché, alla fine della sua vita, anche Antonio può finalmente afferrare, per sempre, il suo Signore. Il cammino è concluso; si possono riporre i bagagli così tante volte fatti e disfatti e nuovamente rifatti.
E volete che il suo Dio non gli abbia alfine dolcemente preso tra le mani i suoi piedi? E volete che non glieli abbia delicatamente lavati e amorevolmente asciugati? E non glieli avrà  anche baciati con passione? Oh, eccome se l`€™avrà  fatto!

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017