L'Orco che fa strage di innocenti

Supera il milione il numero di bambini venduti, molti dei quali uccisi "per fornire organi da trapiantare", con tanto di "listino prezzi". Ma c'è dell'altro...
30 Gennaio 2004 | di

L'Orco esiste, c'è. Non mi riferisco all'Orco d'una volta, quello della fiaba che, appunto, cominciava col rituale c'era un volta.
L'Orco di questa mia Cronaca ha mille volti e compie mille delitti: è l'Orco postmoderno, figlio non già  della fantasia dei Fratelli Grimm o di Luigi Capuana bensì del nostro tempo senza misericordia. Non si adombri il lettore che sta ancora digerendo l'ultima fetta di cotechino, se il Vecchio Cronista anziché parlargli, poniamo, d'una insolita festa, quella dedicata alla Maldicenza della fiera città  dell'Aquila (con la protezione, sembra, di sant'Agnese...), gli dirà  della (nuova) strage degli innocenti. Denunciata da un dossier dell'Agenzia Fides redatto da Miela Fagiolo d'Attilia. Vediamo.
Supera il milione il numero di bambini venduti, molti dei quali uccisi per fornire organi da trapiantare, con tanto di listino prezzi. A venti milioni assommano i bimbi morti poco dopo la nascita causa la denutrizione della madre. Undici milioni i morti di età  inferiore ai cinque anni per malattie in teoria facilmente risolvibili.

Seicentomila i minori afflitti dall'aids. Duecento milioni i bambini affamati: si nutrono di erbe, persino di terra; centoventuno milioni quelli privati dell'istruzione scolastica; trecentomila i bambini-soldati. I bambini che lavorano (come e più degli adulti) sono duecentoundici milioni. Non è tutto. C'è un capitolo di questo libro dell'orrore che non va taciuto. È quello dei bambini vittime del traffico di organi da trapianto. Con tanto di listino prezzi, come s'è detto: un neonato maschio e in buona salute costa 50 mila euro. Per un fegato di bambino sano ci vogliono 30 mila euro. Codesto traffico infame ha un giro d'affari che sfiora il miliardo e mezzo di dollari.
Ma sulla tratta dei minori ecco l'intervista a Rosalba Ciancaglini e Pierpaolo Marraffa, dirigente della Mobile di Pescara (cfr. Il Messaggero  6-1-04).
La Polizia ha arrestato due coniugi albanesi dediti per anni all'importazione di fanciulli che sui passaporti risultavano esser loro figli mentre erano oggetti comperati e venduti dalla potente mafia di Durazzo.
Domanda: Avete rintracciato trenta bambini albanesi. Uno solo, Arben, è stato adottato, ma illegalmente, sicché vive in un istituto religioso. E i suoi compagni di avventura?. Risposta: Arben l'ha venduto il padre per un televisore e dieci milioni di lire. Un fratello, Admiral, lo abbiamo trovato a Brescia. Altri bambini sono arrivati per ricongiungersi con parenti e amici: la Legge li tutela: in quanto minori non possiamo espellerli.

Fermiamoci qui. Espellere i bambini, così come si fa coi clandestini, non risolve la loro tragedia ma l'aggrava. Vediamo.
Il professor Luigi Cancrini, psichiatra insigne, è da trent'anni (se non di più) che segue, cura, assiste fanciulli disadattati. Dice: Ogni giorno, al Centro-aiuto al bambino maltrattato, e al Centro antimendicità , entrambi del Comune di Roma, subiamo l'impatto drammatico dei bambini costretti a mendicare o a procacciar denaro a chi arriva persino a venderli sul mercato del sesso a pagamento. Com'è accaduto al bimbo di cinque anni che portava nella bocca il segno vergognoso, e certo, del contagio sessuale. Secondo Cancrini rimpatriare i bambini non serve assolutamente a nulla. Questi bambini, infatti, continueranno ad esser maltrattati, abusati e sfruttati dopo esser stati trasferiti in altro Paese europeo.
Pilatesca e inefficace la soluzione del rimpatrio, andrebbe semplicemente evitata da parte di un Tribunale dei minori effettivamente convinto di dover operare innanzitutto nell'interesse dei bambini. Homo homini lupus. Riusciamo, almeno, a vergognarci?

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017