Il «Messaggero dei ragazzi» riparte guardando al futuro

Veste grafica ed editoriale nuova per i primi quarant’anni di vita di una rivista per ragazzi dal glorioso passato. Per fare che cosa? Lo abbiamo chiesto al suo direttore, padre Riccardo Giacon.
03 Maggio 2003 | di

Quarant`€™anni, ma a vederlo sembra nato ieri. Di fatto, il «Messaggero dei ragazzi», «Mera» per gli amici, mensile di 64 pagine, dal gennaio di quest`€™anno ha cambiato talmente pelle `€“ grafica ed editoriale `€“ da  apparire un prodotto nuovo di zecca. Molto colorato, testi brevi e spezzettati in tanti box variopinti, foto vistose`€¦ in linea, insomma, con i gusti dei ragazzini d`€™oggi, cresciuti nella società  delle immagini e delle parole che scivolano  veloci e telegrafiche sulle invisibili vie dei cellulari o della posta elettronica. 
Veste nuova, fresca e giovane, ma per trasmettere i valori di sempre; quei valori di solidarietà , onestà , libertà , rispetto di se stessi e degli altri`€¦ che hanno fondato la vita delle generazioni che ci hanno preceduto e che continueranno `€“ si spera `€“ a ispirare le presenti e le future, perché sono Vangelo, anche quando vengono da altre fonti. Tutto questo perseguito attraverso percorsi semplici, pedagogicamente efficaci.
Quei valori, infatti, saranno comunicati attraverso l`€™esperienza di chi li ha vissuti nella loro radicalità , come Antonio e Francesco, e raccontati con la forza evocativa della parola scritta o con quella, più suggestiva e immediata, delle immagini nel fumetto. In ossequio anche a una tradizione che negli anni Sessanta e Settanta ha fatto grande il «Mera». Grazie agli straordinari racconti firmati dai più celebrati illustratori del tempo: da Dino Battaglia a Sergio Toppi, da Piero Mancini a Hugo Pratt, da Giorgio Cavazzano a Jacovitti`€¦ le cui splendide tavole sono entrate nella grande storia del fumetto.

Perché la nuova veste grafica ed editoriale? Abbiamo chiesto a padre Riccardo Giacon, il giovane  direttore della rivista, subentrato a padre Fabio Scarsato nel ruolo classico di fra Simplicio, che da sempre assume chi dirige il «Mera».
«Avendo riposizionato la rivista su un target un po`€™ diverso dal precedente, cioè su una fascia di età  più giovane, preadolescenziale, che va dagli 11 ai 14 anni, abbiamo dovuto  per forza reimpostare il tutto: la grafica, i contenuti e il modo di presentarli per adeguare il linguaggio complessivo, testi e immagini, ai lettori. Il `€œMera`€ diventa così quasi una prosecuzione di `€œCiao amici`€, un`€™altra nostra bella rivista rivolta ai più piccoli».

Una nuova veste, ma per fare che cosa?
La nostra ambizione è di dare ai giovani lettori uno strumento piacevole, interessante e sicuro di comunicazione con noi e tra di loro; che stia al loro fianco per  ascoltare  i loro problemi e aiutarli a diventare protagonisti della propria vita.

Una rivista con chiari intenti pedagogici`€¦
Certo. Dietro ad essa c`€™è un progetto educativo valutato attentamente, che si propone di fare del «Mera» uno strumento amico, che aiuti i lettori a capire quello che succede intorno a loro, in famiglia, nella scuola, nella società , cioè l`€™attualità  con tutte le sue intriganti questioni legate alla religione, alla fede, alla scienza, all`€™arte, alla storia propria e di altri popoli e altre diverse culture, in particolare di quelle che  stanno mettendo radici nelle nostre città , a fianco alla nostra cultura.
Uno strumento che dia anche punti di riferimento sicuri in un momento storico in cui tutto cambia in modo così rapido da frastornare ragazzini che si aprono alla vita e alle loro prime esperienze, aiutandoli così a fare scelte autonome. Senza perdere, ma anzi valorizzando, gli aspetti peculiari della loro età , che sono la curiosità , lo stupore, la fantasia, il senso del bello: vie fondamentali per poter giungere a loro e comunicare.
Ci piacerebbe, inoltre, riuscire a sviluppare nei giovani lettori il senso critico circa i fatti di cronaca e la realtà  che li circonda; e poi educarli a un uso intelligente dei vecchi e   nuovi mezzi di comunicazione come cinema, televisione, videogiochi, internet`€¦ a non «bere» tutto quello che la società   propone loro spacciandolo come valore assoluto. Come sarà  nostro sforzo favorire il dialogo con i ragazzi su temi e problemi da loro vissuti nella delicata età  di passaggio (sessualità , amicizia, scuola, genitori`€¦) e su argomenti sollecitati dall`€™attualità  sociale e politica e, infine, creare un senso di familiarità  e amicizia tra i lettori e con la redazione attraverso lo spazio riservato alle loro lettere, ai loro messaggi, e ai loro suggerimenti.

Ci sarà  ancora spazio per il fumetto?
Sì, anche se in un numero di pagine lievemente ridotto per dare spazio all`€™area  destinata al dialogo `€“ uno dei cardini della rivista `€“ e all`€™approfondimento di avvenimenti sociali, perché i ragazzi chiedono di essere coinvolti, di far sentire la loro opinione per vivere la realtà  in modo più attivo e non da semplici spettatori. Otto pagine, poi, sono dedicate al sapere, alla curiosità , all`€™informazione, all`€™arte e alla storia, alla scienza e alla letteratura, il tutto detto con un linguaggio e uno stile che si prefiggono di essere giovani, immediati, frizzanti.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017