I Sermoni del Santo viaggiano in internet

L’anziano padre Giordano ha tradotto i «Sermoni» del Santo dal latino all’italiano; il giovane padre Alessandro li ha inseriti in rete per devoti, sacerdoti e studiosi di tutto il mondo
25 Settembre 2006 | di


Da dieci anni ormai, la Basilica ha, tra i suoi «dintorni», anche internet. Attraverso il nostro portale, www.santantonio.org, è possibile accedere al mondo antoniano e alle sue riviste, scrivere una preghiera al Santo o contattare i frati. Dallo scorso agosto, sono accessibili via rete anche i Sermoni di sant’Antonio. Finora erano disponibili solo nella bella e ponderosa traduzione italiana (1.326 pagine, 40 euro), curata da padre Giordano Tollardo e stampata dalle Edizioni Messaggero Padova.
Questa traduzione dei Sermoni dal 1994 ha avuto ben quattro edizioni, impreziosite dal sempre più ricco indice analitico e da quello sorprendente delle citazioni bibliche – oltre 6 mila 500 – che il Santo ha usato nella stesura del suo capolavoro, purtroppo rimasto incompiuto a causa della morte prematura. La lingua latina e lo stile monastico, lontano dai nostri gusti letterari, hanno relegato i Sermoni negli scaffali delle biblioteche fino al secolo scorso, quando sono apparse alcune antologie di sermoni tradotti. In occasione della ricognizione delle spoglie mortali del Santo, avvenuta nel 1981, vi è stato un rifiorire di studi sulla figura e l’opera del Santo. Anche i Sermoni sono stati valorizzati con un’edizione critica, a seguito della quale è maturata l’esigenza di tradurre l’intera opera in lingua italiana. Un percorso che porta fino all’oggi.
L’amore per le parole e per il pensiero del nostro Santo ha unito gli sforzi e l’entusiasmo di due frati, lontani anagraficamente ma vicini nella volontà di far conoscere la preziosa eredità che sant’Antonio ci ha lasciato attraverso i suoi Sermoni. E così padre Tollardo, il più anziano, ha messo a disposizione la sua conoscenza di traduttore, mentre padre Alessandro Ratti, il più giovane, esperto di internet e di nuove tecnologie, ha messo in rete i Sermoni, dando alla Parola di Antonio un pulpito universale.
Non tutti possono avere il tempo o la pazienza di leggere l’intero corpo dei Sermoni, per estrarre le perle di saggezza che Antonio vi ha incastonato e usarle, a seconda del caso, per la meditazione personale, come citazioni all’interno di studi o per offrirle al momento dell’omelia, facendo così risuonare le parole del Dottore evangelico a commento dei testi biblici proposti dalla liturgia.
Come facilitare tutto questo? Come utilizzare in modo più semplice questa preziosa fonte? L’informatica ha dato il suo contributo fondamentale.
Ora amici, devoti, predicatori e studiosi di sant’Antonio hanno a disposizione per le proprie ricerche l’intera opera, digitando questo indirizzo: www.santantonio.org/portale/sermones . Una snella pagina di ricerca accoglie le parole chiave da rintracciare, offre più metodi di ricerca e può specificare i gruppi dei Sermoni nei quali investigare: domenicali, festivi e mariani. Se la parola cercata è, ad esempio, «Gesù», in pochi secondi il motore di ricerca interno, con implacabile precisione, la individua per ben 1087 volte, riportando le pagine con la parte dei paragrafi dove la parola ricorre. Lo stesso vale per le citazioni bibliche: digitando Mt 15,22, apparirà immediatamente il paragrafo con il commento antoniano al versetto. Il servizio, gratuito, prevede anche di poter esplorare il testo dell’intero sermone accedendovi dall’indice generale.
È davvero una soddisfazione poter rintracciare in modo pressoché immediato parole, concetti, citazioni bibliche che il Santo ci ha lasciato in eredità. Sono i contenuti che lui ha ritenuto più importanti per formare i giovani frati alla predicazione, per aiutare la gente, soprattutto i poveri, a trovare una speranza e per offrire ai peccatori un’occasione di riscatto alla luce del Vangelo.
Leggere i Sermoni, ora anche con l’aiuto prezioso e discreto della tecnologia, è un atto d’amore verso il Santo, un gesto di devozione che aiuta a crescere interiormente: quelle parole conservano a tutt’oggi l’intenso sapore del Vangelo e il calore della passione per Dio e per la gente, propri del nostro Santo.        

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017