I merletti di Burano dal Papa

Il 6 marzo scorso, al termine dell'udienza del mercoledì, una nutrita delegazione di merlettaie veneziane ha fatto dono al Pontefice di un prezioso manufatto.
| Sabina Fadel Caporedattrice

Il 6 marzo scorso, al termine della consueta udienza del mercoledì, una rappresentanza di merlettaie del gruppo Settemani di Venezia (nella foto), che realizza preziosi manufatti seguendo l'antica arte del merletto di Burano, ha donato a papa Francesco un prezioso ricamo eseguito in filo bianco con i vari punti della tradizione buranella, che raffigura papa Francesco mentre si avvia in piazza San Pietro per pregare dinanzi a una croce posizionata davanti alla porta della Basilica petrina. 

L'opera di alto artigianato, racchiusa in una cornice dorata, si rifà a un'immagine che tutti ben ricordiamo: quella del 27 marzo 2020, venerdì santo, quando, in una pazza San Pietro deserta, il Papa pregò per la liberazione del mondo dal covid. Ora, a distanza di tre anni, quell'immagine è divenuta emblema del quotidiano impegno del Pontefice a favore della pace, in un mondo sempre più oppresso da guerre e ingiustizie. Il Papa, nell'opera delle merlettaie, è raffigurato solitario, ma i punti di quel quadro ricordano tutti gli uomini e le donne di buona volontà che si uniscono a lui in questa incessante richiesta di pace e fratellanza tra i popoli. 

Ma del nutrito gruppetto (18 persone) che ha incontrato il Pontefice non facevano parte solo le merlettaie. Accanto a esse, guidate da Annabella Doni, fondatrice del gruppo Settemani (che si chiama così perché, secondo la tradizione, per realizzare a mano, solo con ago e filo, un merletto di Burano sono necessarie sette merlettaie, visto che ciascuna di esse è specializzata nella realizzazione di un solo specifico punto) con Rosetta Stangherlini e Diana Fonda, vi era infatti una rappresentanza della Federazione italiana malattie rare, guidata da Renza Barbon Galluppi, presidente onorario. I due gruppi di donne, che si occupano di portare avanti ambiziosi progetti di storia, arte veneziana e promozione umana nella diversità, hanno voluto con la loro presenza dimostrare vicinanza a papa Francesco per il suo costante impegno a favore delle persone più fragili, prime vittime di ogni guerra.

Il merletto di Burano è uno dei più pregiati e antichi del mondo. Le prime testimonianze risalgono alla fine del 1400 e, curiosamente, nello stesso periodo si registrò una fioritura di libri, i cosiddetti modellari, che proponevano disegni per merletti e ricami, creati dai più famosi tipografi dell’epoca.

Nel 1981, a Burano, è stato realizzato un Museo del Merletto, che ha sede negli spazi della storica Scuola dei Merletti di Burano, creata nel 1872 dalla contessa Adriana Marcello per non disperdere e rilanciare questa plurisecolare forma di alto artigianato.

 

 

 

Data di aggiornamento: 07 Marzo 2024