Dieci piazze per dieci comandamenti

Un’ottantina di ospiti tra artisti, intellettuali e religiosi. L’intervento virtuale del Papa. E un pubblico stimato intorno al milione di persone: l’iniziativa del Rinnovamento nello Spirito mira a sdoganare il Decalogo tra la gente comune.
27 Agosto 2012 | di

Eravamo abituati a ripeterli a memoria durante l’ora di catechismo, non certo a discuterli in piazza, davanti a centinaia di concittadini di tutte le età. L’idea di portare i dieci comandamenti in altrettante piazze d’Italia, venuta al movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito (RnS) e patrocinata dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, recupera la millenaria tradizione cristiana e le regala un’inedita veste di attualità. Bari, Milano, Torino, Cagliari, Napoli, Firenze, Verona, Genova, Palermo e Bologna: ecco le dieci città – undici con Roma, dove la kermesse sarà inaugurata l’8 settembre, al suono della frase «Io sono il Dio tuo» – che parteciperanno all’evento. A ogni piazza è abbinato un comandamento; a ogni città una serata di festeggiamenti, celebrazioni e approfondimento a tema.

«Dieci piazze per dieci comandamenti» si snoda attraverso i cinque sabati di settembre (1, 8, 15, 22 e 29) e, in contemporanea all’anniversario dei 40 anni del Rinnovamento dello Spirito in Italia, cade a ridosso del sinodo sulla Nuova Evangelizzazione (7-28 ottobre 2012), nonché dell’Anno della fede (11 ottobre 2012 – 24 novembre 2013). Un’ottantina gli ospiti attesi nelle piazze d’Italia – tra attori, intellettuali, giornalisti e musicisti –, più un parterre di cardinali e vescovi. Anche papa Benedetto XVI parteciperà, seppur virtualmente, agli eventi. Il suo messaggio verrà proiettato su un maxischermo in ogni piazza.

In totale, la festa lunga un mese dovrebbe attirare circa un milione di persone delle più disparate età e tipologie: oltre a giovani, adulti e anziani, credenti e non, faranno la loro parte anche i rappresentanti delle istituzioni, sindaci in primis. Perché «Dieci piazze per dieci comandamenti» non è solo un incontro di evangelizzazione, ma anche un appuntamento di cultura, spettacolo e divertimento laico.

RnS, pioniere di evangelizzazione
«Questa è la prima volta che viene sperimentata una lettura sincronica dei dieci comandamenti – spiega Salvatore Martinez, presidente del RnS, movimento ecclesiale che a livello nazionale conta oltre 200 mila aderenti –. Proporremo in tutta Italia una riflessione vitale e creativa sull’attualità delle leggi divine. Il nostro è un Paese di ricchezze negate, con un forte bisogno di cittadinanza attiva. Ripartire dai comandamenti significa ripartire dall’uomo». Lungi dal divenire protesta di piazza in versione cattolica, l’evento «si offrirà come una piattaforma comune, condivisibile da tutti gli uomini di buona volontà – continua Martinez –. Una grande occasione d’incontro e d’identificazione, ma anche un sano segno di provocazione al “bene comune”». Non è un caso, dunque, che gli obiettivi della kermesse di settembre remino tutti in questa direzione: riscoprire il Decalogo come fondamento della legge naturale, attualizzare la parola di Dio con un linguaggio nuovo, renderla interessante agli occhi delle nuove generazioni. Riordinare le idee a un’umanità che manca di un principio spirituale unificatore. Garantire il primato alla dimensione spirituale, finora osteggiata dal materialismo e dall’ateismo. Il tutto mantenendo, però, una visione positiva e ottimista. «Oggi ci sono tanti giovani che non solo non si vergognano della loro fede, ma che desiderano anche esprimerla con rinnovato entusiasmo – continua Martinez –. L’immagine di queste piazze colorate di speranza creatrice offrirà loro l’occasione di scoprire cosa la vita può regalare».

Tutti in piazza, dunque, alla ricerca di identità e speranze. Tra concerti, spettacoli e letture, la manifestazione porterà il pubblico oltre i significati letterali, verso la comprensione più profonda del Decalogo. «Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai a casa tua, quando camminerai per la via, quando ti coricherai e quando ti alzerai», disse Mosè (Dt 6,6-7) trasmettendo le leggi, ricevute da Dio sul Monte Sinai, al popolo di Israele. In un mondo sempre più complesso e indecifrabile, è giunto il momento di rispolverare le «dieci parole», perché «sono misura del nostro rapporto con Dio, con il prossimo, con noi stessi – conclude Martinez –; legge di un amore dato e ancora da ribadire e da sperimentare. Ci dicono come avere la vita eterna e come riconoscersi figli di Dio, in un tempo in cui l’obbedienza alla Parola di Dio è per molti credenti una pena, un limite alla modernità o, nella migliore delle ipotesi, una possibilità tra le tante».

Sotto l’ala del Pontificio consiglio
L’idea di sdoganare il Decalogo ha entusiasmato fin dall’inizio il Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, tanto da spingerlo a patrocinare l’evento. «Questa iniziativa esprime tutta la forza della Pentecoste – ha confermato monsignor Rino Fisichella, presidente del dicastero vaticano, alla presentazione dell’evento –. Richiama lo Spirito che spalancò la porta della casa dove i discepoli, vinti dalla paura, si erano rinchiusi. Allo stesso modo, i cristiani di oggi non possono nascondersi nelle chiese: è tempo di superare il timore che li condiziona, di trovare nuove forme di evangelizzazione». E un appuntamento come «Dieci piazze per dieci comandamenti» potrebbe fare da apripista. «In un momento storico in cui l’oblio sembra crescere – continua Fisichella –, ritrovarsi in piazza equivale a ravvivare la memoria storica e a valorizzare un patrimonio culturale condiviso da generazioni. Perché la piazza è il luogo dove ritroviamo noi stessi e la nostra identità, lo spazio vitale entro cui possiamo condividere valori. Così, se questa iniziativa offre a ciascun credente la possibilità di riconsiderare il proprio stile di vita e l’impegno nel mondo, la speranza per il futuro è di rendere anche altre piazze d’Italia strumento di nuova evangelizzazione». 

Il concorso

Un premio da palco

Non solo cantanti, attori e showmen: a settembre, sul palco delle piazze iscritte all’evento del RnS saliranno – per ritirare il loro premio – anche gli studenti vincitori del concorso «Quando l’amore dà senso alla tua vita… I dieci comandamenti oggi». La «gara», estesa a tutte le scuole statali e parificate di ogni ordine e grado delle undici diocesi coinvolte, prevedeva l’invio di un elaborato di area letteraria, multimediale e artistica entro il 31 maggio scorso. Il tema su cui arrovellarsi: «Che cosa significa amare il prossimo».

il programma

Quando             Dove                                                                          Comandamento

1 settembre    BARI piazza Santa Scolastica ore 20.30   «Non commettere atti impuri»

8 settembre    MILANO piazza Duomo ore 18.30     «Ricordati di santificare le feste»
                          
                    TORINO piazza Castello ore 20.30  «Non avrai altro Dio all’infuori di me»
                          
                          CAGLIARI arena Grandi Eventi,   «Non desiderare la roba d’altri»
                           lungomare S. Elia ore 20.30

                          ROMA piazza del Popolo ore 20.30       «Io sono il Signore Dio tuo»

15 settembre
  NAPOLI piazza Plebiscito ore 20.30      «Onora il padre e la madre»

                           FIRENZE piazza S. Croce ore 20.30 «Non dire falsa testimonianza»

                  VERONA p.zza dei Signori ore 20.30 «Non nominare il nome di Dio invano»

                          GENOVA piazza Ferrari ore 18.30              «Non rubare»

22 settembre
  PALERMO piazza Politeama ore 20.30    «Non uccidere»

29 settembre
  BOLOGNA piazza Maggiore ore 20.30 «Non desiderare la donna d’altri»

Date e orari potrebbero subire variazioni. Consultare il sito www.diecipiazze.it


Sonohra
La fede cantata dai giovani

Vincere il Festival di Sanremo 2008 nella sezione giovani non è un esordio banale per due teenager. Da allora i fratelli Luca e Diego Fainello (oggi rispettivamente 30 e 25 anni, da sinistra nella foto) – in arte Sonohra – hanno collaborato con grandi nomi della musica (Eugenio Finardi e lo spagnolo Hevia, per citarne alcuni), si sono esibiti in tre tour in giro per l’Italia e hanno pubblicato altrettanti album. Sabato 15 settembre i due musicisti saranno in piazza dei Signori a Verona per partecipare all’evento «Dieci piazze per dieci comandamenti» e dimostrare che anche i giovani, se avvicinati col giusto linguaggio, possono essere testimoni di fede e protagonisti di nuova evangelizzazione.

Msa. In cosa vi esibirete il prossimo 15 settembre?
Luca Fainello. Con l’aiuto del basso e delle percussioni sperimenteremo un nuovo set acustico e nuovi arrangiamenti per rendere l’atmosfera intima. Tra i brani che eseguiremo: Si chiama libertà e Il cielo è tuo, entrambi tratti dall’ultimo album La storia parte da qui, uscito lo scorso 15 maggio.

Di cosa parlano le vostre canzoni?
Di attualità. Attraverso la musica lanciamo messaggi nei quali l’ascoltatore è invitato a immedesimarsi. Ad esempio, il brano La storia parte da qui, che dà il titolo all’ultimo album, analizza il nostro periodo storico: la mancanza di valori, la scarsa attenzione ambientale e il disagio politico che lo contraddistinguono.

Che rapporto avete con la fede?
Premesso che siamo entrambi credenti, penso che la vera essenza della religione stia nella sensibilità di ciascuno e nel desiderio di offrire il proprio contributo a chi è in difficoltà. Nel nostro piccolo, cerchiamo di seguire questa rotta partecipando a concerti di beneficenza, come quelli organizzati a sostegno dei terremotati in Emilia o, tre anni fa, in Abruzzo.

La manifestazione a cui parteciperete si svolgerà nelle principali piazze d’Italia. Che cosa rappresenta per voi la piazza?
È un luogo di interazione perfetto per incontrarsi, riflettere e scambiarsi idee. La piazza è fatta di persone diverse, di ogni età e tipologia. Per questo è significativo che proprio la piazza sia stata scelta come teatro di un evento aggregante che, con l’aiuto della musica, possa parlare al pubblico di Vangelo. Il fatto che per salire sul palco siano stati selezionati gruppi giovani come il nostro dimostra la volontà degli organizzatori di coinvolgere anche le nuove generazioni.

Il «progetto Dieci piazze» ha abbinato a ogni città un comandamento. A Verona è spettato «Non nominare il nome di Dio invano». Che legame intercorre tra musica e bestemmia?
Mai utilizzato parole volgari nei nostri testi, tantomeno bestemmie. Il che tuttavia non ci impedisce di affrontare tematiche forti. Se è vero che la musica deve sensibilizzare e aprire al dibattito, è altrettanto indispensabile che il concetto che vuole esprimere arrivi alla gente con chiarezza ed eleganza.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017