Badanti ucraine pellegrine al Santo

Oltre cinquecento collaboratrici familiari dell'Est in basilica, il 2 ottobre scorso, per l'annuale pellegrinaggio. Hanno affidato a sant'Antonio le loro famiglie naturali e quelle presso le quali lavorano.
21 Novembre 2005 | di

Maria. Poi Alena, Olga, Alina ... Sono i nomi più ricorrenti delle oltre cinquecento badanti che hanno popolato i chiostri e la basilica il 2 ottobre scorso. Pellegrine di lavoro e di fede con il cuore nella loro lontana Ucraina. Provenivano da Chioggia, Rovigo, Udine, Pordenone e da altre località  del Triveneto. Organizzatissime, grazie anche alla presenza di sacerdoti greco-cattolici del loro Paese, che le seguono e le animano in oltre novanta città  d'Italia. A Pordenone, presso l'«Opera Madonna Pellegrina», hanno trovato il primo Centro di servizi studiato appositamente per loro. Un'iniziativa promossa dalla Commissione cattolica per l'emigrazione in Italia (Ccmi) e finanziata   dalla Conferenza episcopale italiana (Cei). Il fine è fare incontrare i bisogni delle badanti e quelli delle famiglie con un anziano da assistere, nel rispetto delle persone e delle leggi. Abbiamo intervistato Gianni Tosini (cell. 338 9432373), presidente nazionale del Ccmi, che le ha accompagnate in basilica.

Msa. Come è nata la Commissione ?
Tosini. Leggendo i bisogni della gente. Il crescente numero di donne straniere che assistono i nostri anziani è diventato un fatto importante con risvolti anche di natura politica. Eppure, il fenomeno non era riconosciuto, tanto che a Pordenone queste donne non avevano un luogo per incontrarsi. Lo facevano nel parco comunale, spesso allontanate dai vigili. Abbiamo allora capito che bisognava creare un luogo idoneo. Così è nato il Centro «Madonna Pellegrina».

Quali i compiti della Commissione?
Assistiamo le badanti quando, perso il posto di lavoro in seguito alla morte della persona assistita, sono in attesa di una nuova sistemazione. Da noi trovano accoglienza temporanea e l'assistenza dell'ufficio di collocamento di «Italia Lavoro», uno sportello del ministero del Lavoro, specifico per le badanti.

Dove operate?
Abbiamo uffici a Pordenone e a Mestre. Altri ne stiamo aprendo a Vicenza, Bassano, Belluno. Noi facciamo da punto di riferimento per le badanti: le consigliamo, le seguiamo presso le questure, le aiutiamo a compilare i moduli e a ottenere i ricongiungimenti familiari. Tutto questo senza invadere territori altrui, della Caritas o del sindacato, per esempio, con i quali invece collaboriamo.

Chi sono i beneficiari di tutto ciò?
Alla fin fine le famiglie non in grado di assistere gli anziani che hanno in casa. Per evitare il loro abbandono le soluzioni sono due: la badante o la casa di riposo. Ma stare a casa propria è la cosa migliore per un anziano ed è anche la più economica.

Che significa per l'anziano avere la badante?
Le badanti spesso stanno in casa ventiquattro ore su ventiquattro per un lavoro duro, improbo. E si creano rapporti tra le persone molto apprezzati, purtroppo, solo dalle famiglie che beneficiano del loro lavoro. Gli altri, soprattutto qui nel Triveneto, non sempre sono entusiasti della loro presenza nel nostro territorio.

Cosa si potrebbe fare per le badanti?
Anzitutto, tener conto che le badanti in Ucraina hanno famiglia e vengono in Italia per mettere da parte un po' di soldi per far studiare i figli all'università . I loro mariti guadagnano pochissimo. Lavorare lontano dal Paese crea grandi problemi familiari e il loro ritorno a casa una volta l'anno per le «ferie» non è certo sufficiente. Nonostante ciò posso garantire la loro affidabilità . Poi si potrebbe  migliorare la legge Bossi-Fini, prevedendo quote speciali solo per badanti e permessi di soggiorno speciali biennali sulla base dei bisogni rilevati. Infatti, una volta terminata l'esperienza lavorativa e non avendo la famiglia qui, le badanti devono tornare a casa. La politica non l'ha ancora capito, e questo crea disservizi alle famiglie, irregolarità  e caos.

Perché venire da sant'Antonio?
Sant'Antonio ha un significato particolare: è un santo del mondo, veneratissimo anche in Ucraina. Fare un pellegrinaggio ha poi un significato speciale per chi, durante il comunismo, ha dovuto professare la propria fede negli scantinati. C'è poi una terza ragione: a questi pellegrinaggi partecipano anche gli ortodossi. Sant'Antonio scioglie i confini. Lui sì, bada a tutti.

Dicembre. Appuntamenti in Basilica

La novena per la festa dell'Immacolata è predicata da padre Egidio Monzani alla messa delle ore 17,00.
8 dicembre: solennità  dell'Immacolata Concezione. Alle ore 17,00, solenne celebrazione eucaristica e processione mariana all'interno della basilica con la recita dell'atto di affidamento a Maria. La Messa delle ore 18,00 è sospesa.
15 dicembre: ore 21,00 (in basilica): incontro mensile di ascolto biblico per la pace, nello spirito francescano e antoniano. Quest'anno si approfondisce il tema «Io sono il Signore, tuo Dio. I dieci comandamenti, un sentiero di pace». Il tema di questo giovedì: «Onora tuo padre e tua madre».
21 dicembre: concerto di Natale, alle ore 21,00 .
24 dicembre: alle ore 22,00 , veglia di preghiera in attesa della messa di mezzanotte, presieduta dal rettore della basilica e animata dalla Cappella musicale del Santo.
25 Dicembre: Natale. Alle ore 11,00 e 17,00 le messe sono animate dalla Cappella musicale del Santo.
31 dicembre: al pomeriggio le messe seguono l'orario pre-festivo. Alle ore 17,00 messa con il canto del Te Deum di ringraziamento.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017