Al Festival biblico i luoghi delle Scritture

Alla sua seconda edizione una manifestazione che racconta la Parola di Dio e il Libro che la contiene: conferenze, spettacoli, mostre, meditazioni, giochi, laboratori e musiche... nel segno della festa e della partecipazione.
19 Aprile 2006 | di

 Hanno avuto un’idea davvero felice il Centro culturale San Paolo e la diocesi di Vicenza, nell’utilizzare i moderni strumenti della comunicazione e dell’intrattenimento per ravvivare l’attenzione sulla Parola di Dio e sul Libro che materialmente la contiene e la trasmette. La Bibbia che, stando ai numeri, è il libro in assoluto più diffuso e più tradotto, costituisce l’eredità più preziosa di una notevole parte dell’umanità, mentre è incalcolabile l’influsso da essa esercitato sulla mentalità, sulla cultura e l’arte della civiltà occidentale. Ma essa è soprattutto un libro religioso, che parla di Dio, anzi è la Parola di Dio per l’uomo. Libro diffusissimo, ma non anche – sempre secondo i numeri – il più letto. Almeno tra i cattolici italiani, per molti dei quali l’unico contatto con le Sacre Scritture avviene attraverso le letture che ascoltano durante le celebrazioni liturgiche, mentre per altri non avviene mai.

Provvidenziale, e anche un po’ provocatoria, allora, l’iniziativa dei due enti promotori, i quali per il secondo anno consecutivo hanno messo insieme una serie davvero nutrita e variegata di proposte, raccolte sotto l’espressione «Festival biblico». Certo, il termine «festival» richiama eventi più mondani, ma è efficacissimo nel comunicare i contenuti e il taglio dell’evento. Che non sarà solo una sventagliata di interessanti e autorevoli convegni, di paludati e seriosi dibattiti sulla Parola di Dio; ci sarà anche dell’altro, in un ricchissimo menù da gustare nel segno della festa, della gioia e della partecipazione.
 
Un percorso segnato dai cinque sensi
La manifestazione si terrà a Vicenza dal 31 maggio al 3 giugno prossimi, e avrà per tema «I luoghi delle Scritture», da non intendersi solo come luoghi geografici, quelli «impastati di terra e cielo» della Palestina, per intenderci, ma anche come paesaggi dell’anima, situazioni dentro di noi che rimandano a un «Oltre», verso il quale tutti tendiamo, a una geografia di salvezza senza limiti di spazio e di tempo.
Il tema sarà sviluppato attraverso conferenze e dibattiti, ma anche spettacoli, mostre, meditazioni, giochi, laboratori, danze e musiche... Una sessantina gli avvenimenti programmati, che si svolgeranno in decine di sedi, dislocate nel cuore e per le vie e le piazze di Vicenza, ma anche in monasteri, ville e palazzi del territorio limitrofo. Il tutto inserito in un percorso, già sperimentato lo scorso anno, ispirato alla Bibbia, che mette in gioco tutti i cinque sensi dell’uomo. La vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto, infatti, individueranno concettualmente e concretamente le singole sezioni nelle quali il Festival si articola: parolacheparla; paroladavedere; gustalaparola; parolatralemani; profumodiparola.
«Lo scopo – dicono gli organizzatori – è di permettere a quanta più gente possibile di immergersi dentro la Bibbia, codice simbolico nel quale affondano le nostre comuni radici. Immersione, cioè esperienza non solo intellettuale ma globale, interpellante sensi e cuore, emozione e meditazione; offerta all’ascolto, alla vista, al tatto e al gusto, costituita quindi di parole e colori, silenzi e profumi, musiche e visioni».
Si intuisce così che protagonista principale del Festival sarà il pubblico, la gente, che potrà partecipare seguendo i percorsi tracciati, ma anche individuandone altri che rispondano meglio alle proprie aspettative e curiosità. Accanto alla gente, biblisti, scrittori, filosofi, artisti ed esperti nei vari temi in cui il meeting si dipana. Tutti potranno essere avvicinati, come sottolineano i promotori, «nella sala delle conferenze, ma anche a pranzo, nel silenzio di una chiesa, o sorseggiando un aperitivo, contemplando un’icona ma anche ammirando le evoluzioni di un mimo, o appassionandosi alla recita dei burattini». Nell’informalità e nella varietà, appunto, di un Festival. 
Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017