17 Agosto 2016

Emozioni... a convegno

La razionalità non basta. Ogni giorno tocchiamo con mano che altre forze ci governano, o almeno contribuiscono a definire le nostre scelte.
Locandina del convegno
la locandina del convegno di settembre

Da bravi figli del nostro tempo e del mondo occidentale, ma anche forti di approfonditi studi, noi siamo soliti affidare la nostra vita alla freddezza e, per certi versi, alla prevedibilità della nostra razionalità: discernimento, progetti, problem solving, gestione della vita relazionale e affettiva, ecc...

Tutto ciò è evidentemente frutto persino benedetto di un lungo percorso evolutivo, dove filosofia e scienza, umanesimo e tecnologia, variamente intesi, hanno contribuito a segnare la distanza tra l’uomo occidentale «moderno» e il barbaros. E a fondare il benessere generale in cui viviamo.

Che poi le cose non stiano semplicisticamente così, che la razionalità intesa come capacità o aspettativa di comprensione intellettuale di tutto sia una pretesa assurda, se addirittura non abbia la sua deriva proprio nei moderni «deliri di onnipotenza», è scoperta quotidiana. Ogni qual volta discendiamo nelle memorie del nostro sottosuolo, avrebbe detto Fëdor Dostoevskij, tocchiamo con mano che altre forze ci governano, o almeno contribuiscono a definire le nostre scelte e le direzioni delle nostre vite lavorative e affettive, almeno tanto quanto la razionalità. Anche se la nostra capacità di «governarle» è diversa, meno scontata. Appunto, talvolta abbiamo la netta sensazione che siano loro a governare imprevedibilmente noi, un po’ come succede nel fortunato cartoon Inside out.

«Tu chiamale se vuoi emozioni», cantava qualche anno fa Battisti… Rubricare tutte queste forze più o meno sotto l’etichetta «emozioni» ci aiuta a comprendere tutta la ricchezza del nostro mondo interiore. Perché è da quelle parti che passano le immagini che noi elaboriamo di noi stessi e degli altri, anche nelle relazioni educative e nelle nostre appartenenze religiose.

Non si tratta perciò di contrapporre, nemmeno pedagogicamente, «testa» e «cuore» né di diventare «talebani» della ragione piuttosto che fuggire in alcune forme di new age disincarnato. Quasi dovessimo drasticamente deciderci tra l’essere tanti piccoli «einstein» o tutti figli dei fiori! L’intelligenza non è anche «emotiva»? E le emozioni non hanno comunque una loro logica?

È anche vero che la novità della realtà virtuale e delle relazioni «social» richiede un’ulteriore attenzione educativa su tutto ciò che si muove nel nostro mondo interiore: cosa c’è in ballo quando di fronte ho un terminal di vario tipo? Come si muovono le nostre emozioni, belle o negative che siano, di fronte a uno schermo? Con le stesse dinamiche di quando ci troviamo piuttosto vis à vis? Il mondo emotivo dei nostri ragazzi si esprime sempre allo stesso modo o siamo circondati da generazioni anaffettive? Ed è ancora vero che il sonno della ragione genera mostri? Di quale ragione? E quello delle emozioni genera invece robot?

Nello stile inaugurato al convegno dell’anno scorso (In carne ed ossa. Tra corpo e spirito, 2015), nato dalla collaborazione tra il «Messaggero di sant’Antonio» e l’Ufficio scuola della diocesi di Padova, il tema viene affrontato in maniera interdisciplinare e interreligiosa, ed è aperto a tutti.

A questo link trovate il programma completo e tutte le informazioni possibili

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017

1 comments

3 Novembre 2017
chiedo preghiere per Giselda mia madre e suo figlio stefano mancato il papa 5 anni fa sono venuto a padova 2 volte abito a lodi sono divorziato sono abbonato alla rivista mi ha salvato la madonna di ghiaie di bonate e mi ha detto di fre la sua volontà regina della famiglia bergamo
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di stefano

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