Virus

Cees Nooteboom

Addio

Recensione di

«Poesia al tempo del virus», recita il sottotitolo di quest’ultima raccolta del famoso poeta e scrittore olandese. Eppure la parola «virus» non vi compare mai: piuttosto cammini, addii, guerre, morte, fantasmi, perdite, silenzio.

La «fine della fine» cerca di indagare il poeta, e visto che drammaticamente il misterioso «artefice» se ne sta nascosto, non rimane altro che intuire un orizzonte che svanisce «come un miraggio o appariva come poesia». La sola rimasta a gridare più del virus.

Se la mamma di un ragazzo in difficoltà giunge a essere felice perché, grazie al covid, suo figlio non deve restare a guardare gli altri divertirsi, il problema non sta in lei...

04 Giugno 2021 | di

Anche ad Antonio è capitata una di quelle batoste in cui ci si sente crollare il mondo addosso e si pensa di aver sbagliato tutto nella vita…

23 Ottobre 2020 | di
Marco Erba (a cura di)

Ci baciamo a settembre

Recensione di

I ragazzi (e i bambini) sono stati i più dimenticati nei giorni del confinamento. Quasi nessuno (a parte genitori e insegnanti) li ascoltava, ne raccoglieva le voci. Era comprensibile, d’altra parte: il virus pareva volerli risparmiare. Ma il silenzio profondo di quei giorni li ha segnati in modo indelebile. Emerge in modo chiaro da queste pagine curate, non a caso, da un insegnante di un liceo milanese.

Una cappa di pregiudizi si è abbattuta sull’infanzia nei giorni della pandemia, mettendo a rischio la crescita dei più piccoli in un momento cruciale della loro vita.

14 Luglio 2020 | di

Il Giappone torna in campo

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