L’autore islandese, plurinominato al premio Nobel, ci offre un racconto delicato, che segue il cammino di Avvento del pastore Benedikt, il quale ogni anno vive questo tempo in modo singolare: in compagnia di un cane fedele e di un tenace montone, va in cerca delle pecore, non pervenute ai raduni autunnali, che si sono perdute tra le nevi dei monti islandesi. Il testo è una perla: nel suo procedere «piano piano, con prudenza, lentamente e senza affanno» ci mostra i valori essenziali dell’umanità.
Già da qualche tempo sulla nostra rivista stiamo dando voce all’altro volto dell’Africa, quello che rappresenta una risorsa invece di un problema, una speranza invece di un allarme. Un’Africa che in genere non fa notizia. A firmare la rubrica il missionario-reporter padre Giulio Albanese, che ha firmato, insieme a due altri giornalisti esperti del continente, anche questo interessante volume, che mescola saggio e racconto in modo avvincente e intelligente e senza alcuna retorica.
Due fratelli, una palla, un prato gremito di frati e un incontro che fa la differenza. Sono gli ingredienti di questo racconto ambientato al tempo del Capitolo delle stuoie.