La musica nella grande Basilica antoniana. Un impegno che si protrae da secoli e nel quale si sono cimentati tanti e illustri maestri, come Costanzo Porta, Francesco Antonio Vallotti, Giuseppe Tartini.
Oggi si parla spesso del Ba-rock, ovvero della capacità del barocco di arrivare ad appassionare un pubblico nuovo, entusiasta e di spirito giovane. È l’obiettivo anche dell’Accademia Bizantina, guidata da Ottavio Dantone, tra le migliori orchestre al mondo per questo repertorio. Come «ritorno alla vita» dopo la pandemia, l’Accademia (che compie 40 anni) ha affrontato l’incantevole magniloquenza dei Concerti Grossi di Händel: in un cd le sei composizioni dell’Op. 3 e in un triplo album i dodici gioielli dell’Op. 6, risalenti al 1739, riuniti anche in un cofanetto.
Padre italiano e madre tedesca, Ricardo Marinello ha portato la lirica sui social network pubblicando le proprie performance da tenore. Segno che, anche se «l’Opera è in crisi e ormai raggiunge solo alcune fasce d’età», invertire la rotta è possibile.
Un disco che il pianista e compositore Davide Rossi dedica al beato Federico Ozanam, fondatore della Società di San Vincenzo, e all’amore per il prossimo che ha saputo infondere in tutte le sue attività. Con il coinvolgimento di molti artisti e le splendide voci di Leyla Tommasi, Carmela Iacono e Annamaria Sotgiu, gli otto brani dell’album offrono un pregevole ritratto del beato. Un pop sinfonico che, come spiega Rossi, dà «voce e suono all’impegno di servizio ai poveri di Ozanam».