Il testo narra quindici storie di migrazione del passato: pur essendo diverse nella forma rispetto all’oggi, l’autore rileva delle somiglianze, soprattutto nelle motivazioni. Si tratta di migrazioni forzate (per motivi politici o cause naturali), organizzate (come nel caso delle filles du roi in Canada) o libere (individuali o di piccoli gruppi). Un tema attuale, che rimanda al necessario impegno, da parte della comunità internazionale, rispetto al fenomeno migratorio.
All’inizio di un nuovo anno occorre saper voltare pagina, sin nelle nostre abitudini quotidiane, ma anche continuando ad ascoltare e amplificare il grido della Terra e di chi la abita.
Ha ritratto le vittime della guerra in Bosnia, ma in fondo anche tutti gli altri profughi del mondo che ogni giorno fuggono dai conflitti. Perché per Safet Zec l’arte deve portare un messaggio utile.
Impossibile per noi (e non sarebbe giusto!) rinunciare al benessere raggiunto. Siamo chiamati a farlo, però, se a chiederlo è chi non ha la possibilità di avere una vita degna.