Le persone liete fecondano la terra e sono portatrici di speranza. Sanno stare anche nel dolore della vita e cogliere in esso una sapienza redentrice. Gesù è l’emblema della persona lieta. San Francesco è stato uno dei suoi migliori imitatori.
È questa la notizia dirompente. È questa l’unica certezza della nostra vita. Dio ci ama, al di là dei nostri fallimenti, dei nostri dolori, dei nostri matrimoni finiti.
La nostra missione di sposi sta nel ridare, gratuitamente, al nostro coniuge quell’amore che abbiamo ricevuto, gratuitamente, per primi dal Padrone della vigna.
Ogni persona, così come ogni coppia, è un miscuglio di buon grano e zizzania. E, come i servi della parabola evangelica, anche noi siamo chiamati a mettere in campo tutte le attenzioni e la cura per preservare la pianta buona.
Vivere il matrimonio senza chiedere sostegno e aiuto allo Spirito Santo è un po’ come giocare una partita di basket e tenere in panchina per tutto il tempo il giocatore più forte. Un’assurdità.
Per chi vive la vocazione all’amore di coppia o ha una famiglia, che cosa significa concretamente cercare non le cose della terra ma quelle «di lassù»?