È mancato lunedì 26 febbraio, a Bologna, don Giovanni Nicolini, monaco e sacerdote. Uomo coltissimo e di rara intelligenza, aveva saputo farsi povero con i poveri. Aveva saputo, soprattutto, farsi preghiera per tutti.
Un caffè ha offerto l’occasione di riscatto a un gruppo di detenute del carcere di Pozzuoli. Grazie a un’idea di Imma Carpiniello, premiata per questo con un’onorificenza al Merito dal presidente Sergio Mattarella.
Bisogna leggerlo l’ultimo libro di Nello Scavo, Libyagate. Inchieste, dossier, ombre e silenzi. Dovremmo leggerlo tutti, ma in particolar modo chi ha responsabilità di governo e per ben tre volte ha riconfermato lo scellerato patto con il governo libico per bloccare le partenze dei migranti dai porti della Libia.
Sei settimane di studio e cinque laboratori realizzati da artisti insieme a dottorandi e detenuti di alcuni istituti penitenziari di Palermo e Firenze: è il progetto «GAP - Graffiti Art in Prison».
Fuggito dalle persecuzioni in atto nel suo Paese, il giovane curdo Moz Azimi si è ritrovato catapultato in un incubo: otto anni di detenzione in un centro per immigrati in Australia, dove solo l’arte l’ha tenuto in vita.