21 Marzo 2017

Vuelvo al Sur

Lasciarsi sorprendere dalla primavera lungo la statale 655, la Bradanica, dove le case della riforma agraria erano belle e bianche, e dove resta solo il bianco, in mezzo al verde dei continui saliscendi.

una casa bianca nel verde dei campi 

Da alcuni anni cerco di vivere al Sud. Nel mio andirivieni lungo la penisola (Italia, quanto sei lunga!) ho imparato a conoscere una frontiera. La raggiungo e la scavalco quando lascio alle mie spalle il casello di Candela dell’autostrada Napoli-Foggia. Il paesaggio cambia all’improvviso. Diventa vuoto, infinito. È come se fosse una nuova geografia. Sono finalmente arrivato in Lucania.

Qui c’è una strada. È la più bella del mondo. Attraversa, dritta come un fuso, colline coltivate a grano. Ti puoi sedere sull’asfalto e goderti gli orizzonti, non passa quasi nessuno. È un nulla patagonico, ha la meraviglia di un deserto. Solo nuvole e terra. È l’Highway 66 delle pianure nordamericane, la Ruta 40 che raggiunge la Terra del Fuoco. No, questa è la statale 655, conosciuta come Bradanica.

Il paesaggio della valle del Bradano è morbido. I campi ondeggiano in continui saliscendi. In queste settimane è uno scenario verde, verdissimo. Il grano scalpita. Qui, nel dopoguerra, gli architetti della riforma agraria, costruirono ventisette nuovi paesi e un’infinità di case sparse. Dovevano ospitare un popolo di contadini. Le case erano belle. A inaugurare Borgo Taccone, il paese più importante (una grande chiesa, la banca, l’ufficio postale, un cinema-teatro), venne un ministro e fu festa pomposa. Oggi, quasi settanta anni dopo, a Borgo Taccone vivono solo quattro famiglie. E le case della riforma sono deserte, abbandonate: sorgono bianchissime dai campi di grano. Come hanno fatto i pianificatori degli anni ’50 a sbagliarsi così tanto? Sono stati capaci di costruire un paesaggio agrario, ma non hanno saputo prevedere l’economia del sud italiano. Guardate com’è bella la casa solitaria di questa foto: è stata scattata la scorsa primavera. Da dietro un guard-rail della Bradanica. Ci si può fermare spesso quando si percorre questa strada.

In questi cascinali, senza porte e finestre, oggi, nella stagione dei raccolti, vive un popolo di migranti, nomadi e invisibili. Uomini e donne che si chinano a terra per raccogliere i pomodori che noi mangeremo.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017
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