Tradizione e tecnologia per raccontare Antonio

Le mostre antoniane, ospitate nei chiostri della basilica, offrono al pellegrino la possibilità di conoscere il Santo attraverso la spiritualità, l'arte e la multimedialità.
26 Giugno 2003 | di

Sono stati oltre 82 mila i pellegrini al santuario che,l'anno scorso, hanno visitato la mostra multimediale sulla vita e le opere di sant'Antonio. Non stiamo parlando di qualche novità  che, con effetti speciali, serva solo ad attirare l'attenzione. è da quasi trent'anni che la mostra antoniana svolge, in modo esemplare, un compito non facile: spiegare ai visitatori la vita del Santo, della sua basilica e dei frati. L'idea è di padre Claudio Mattuzzi, uno dei più stagionati frati in servizio al Messaggero di Sant'Antonio:quest'anno ha spento ottanta candeline.
Già  nel 1975 ebbe l'intuizione di costruire una mostra che sapesse intrattenere grandi e piccoli, informando con contenuti seri, ma senza annoiare, anzi divertendo. Per realizzarla, padre Claudio ha saputo mettere a servizio del messaggio di Antonio di Padova i mezzi della comunicazione audiovisiva. è nata così, nel chiostro attiguo alla basilica, quella che oggi può essere considerata un vero fiore all'occhiello della predicazione, che i frati propongono a quanti passano, magari di fretta, per il santuario.
Questa mostra ha un doppio volto - ci dice padre Claudio - quello che vedono gli spettatori, e quello che sorvegliano i tecnici dietro le quinte. La voce di uno speaker accoglie e guida i visitatori lungo un percorso che si snoda in diverse sale.
Le pareti di queste sale, grazie a congegni elettronici, si aprono o si spostano, rivelando gigantografie di alcune opere d'arte e di reliquie visibili - nella realtà  - solo da lontano. Invitati dalla voce narrante, gli spettatori sono introdotti nelle diverse sale: la prima fa vedere la storia della basilica e la sua missione; la seconda espone l'attualità  vitale della realtà  antoniana, sottolineando l'opera di evangelizzazione e di carità  del nostro Messaggero; la terza sala è un vero e proprio piccolo cinema: in essa si segue una breve, ma intensa, proiezione sulla vita di Antonio.
Immagini di avvincente bellezza, animate con una tecnica digitale, fissano nello sguardo di chi assiste i momenti principali del vissuto del Santo e i suoi miracoli più significativi.

Durata: venticinque minuti

La mostra audiovisiva dura solo 25 minuti, ma è un'esperienza unica e coinvolgente - sottolinea sempre padre Claudio - soprattutto per bambini e adolescenti ai quali, come si sa, è quasi impossibile parlare e farsi ascoltare per mezz'ora di seguito. è bello, poi, sentire i commenti di chi la vede per la prima volta e dice: peccato che sia già  finita!. Il fascino della mostra, all'apparenza semplice e scorrevole, è reso possibile dalle apparecchiature elettroniche e dai sofisticati congegni che ne formano lo scheletro invisibile. Appassionato di tecnologia e meccanica, padre Claudio ha saputo impiegare bene i suoi talenti a servizio dei pellegrini, che scoprono con gioia l'utilità  di iniziare da qui la loro visita. Sono aiutati a comprendere meglio la personalità  di sant'Antonio e a vivere l'esperienza del pellegrinaggio in modo più profondo. Anche gli stranieri possono apprezzare la mostra audiovisiva: essa, infatti, può essere ascoltata in nove lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, croato e rumeno). L'accesso è, francescanamente, gratuito. L'orario di apertura: dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,00.
Questa mostra, protesa verso il futuro, non deve, però, far dimenticare altre occasioni, più tradizionali, di approccio alla figura del Santo, presenti anch'esse nei chiostri della basilica.
Si tratta del Museo antoniano, ricco di opere d'arte e di pregevoli arredi liturgici, un tempo dislocati nel convento e nella basilica ed ora qui raccolti in un funzionale allestimento, e della mostra della devozione popolare, una splendida galleria di ex voto e altri oggetti, donati a testimonianza della gratitudine che i cristiani di ogni tempo e di ogni Paese nutrono per sant'Antonio.
A quanti vengono a Padova in questi mesi estivi non manca, dunque, la possibilità  di unire al momento spirituale anche quello dedicato alla conoscenza e all'educazione artistica. L'accurato allestimento delle mostre e il refrigerio dell'aria condizionata sono un invito che non si può rifiutare.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017