Nel pianoro di Hashetem Maryam, sui monti che circondano la città di Lalibela in Etiopia, un contadino spinge l'aratro a chiodo, trainato dai buoi. @Andrea Semplici/Archivio Msa

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri

Avvento, tempo forte di attesa e preparazione.
| Nicoletta Masetto collaboratore

In queste settimane siamo nel periodo dell'Avvento. Filo conduttore, per questo tempo di preparazione alla nascita di Gesù e per il Natale 2016, un versetto di Isaia: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci» (Is 2,4).

«Un annuncio inaudito apre la Liturgia della Parola della prima domenica di Avvento – ha spiegato monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana nell’introduzione al Sussidio per l’Avvento e il Natale 2016, curato dall’Ufficio Liturgico Nazionale e disponibile online ‒. Una profezia che scuote le coscienze, che ha il coraggio di vedere la luce dove altri identificano solo tenebra e non senso».

I segnali che provengono dal mondo, prosegue monsignor Galantino, potrebbero scoraggiare: che cos' è la celebrazione liturgica – proposta debole e fragile, affidata alla recezione e alla buona volontà degli uomini – in confronto ai conflitti, alle tensioni, alle guerre che serpeggiano e sembrano sul punto di esplodere?

«In realtà ‒ aggiunge il Segretario generale della Cei ‒ non si tratta di un tempo debole, anche se viene espresso con sobrietà particolare dalla liturgia. È un tempo forte di preparazione e di avvio, che invita a iniziare un nuovo percorso, settimana per settimana, verso il compimento di quella era nuova della storia umana cominciata con il Natale del Signore, che celebreremo nella festa e nella gioia».  

Data di aggiornamento: 28 Novembre 2016