Pellegrini al Santo (seconda parte)

Stupisce la quantità di conchiglie che si trovano in varie zone della Basilica. Piccolo viaggio alla scoperta della loro presenza e significato.
09 Giugno 2018 | di

Riprendiamo il viaggio tra le simboliche del pellegrinaggio all’interno della Basilica. Stupisce la quantità di conchiglie che sono presenti in varie zone della Basilica: nella cappella di sant’Antonio, nelle cortine marmoree del deambulatorio, nel presbiterio, in stemmi araldici.

Quali significati trasmette questo simbolo? La conchiglia evoca le acque in cui si forma, e quindi partecipa al simbolismo della fecondità e della vita. La sua stessa forma concava ricorda i genitali femminili e il mito della nascita di Venere da una conchiglia. In quanto simbolo, porta con sé l’ambivalenza della morte, poiché la produzione della perla implica anche la morte dell’animale che l’ha generata.

Usata negli addobbi funebri, collega il defunto al ciclo della nascita, morte e rinascita. Nella liturgia battesimale è usata per infondere l’acqua proprio come simbolo di nuova nascita. È divenuta simbolo di pellegrinaggio, perché esso è occasione di conversione, trasformazione e dunque di nascita dell’uomo nuovo. 

La perla che la conchiglia produce è simbolo dell’illuminazione e della nascita spirituali. Essa è rara, pura, preziosa. Rappresenta la sublimazione degli istinti, la spiritualizzazione della materia, e dunque il mistero dell’incarnazione, la trasfigurazione degli elementi e la felice conclusione dell’evoluzione umana.

Gesù stesso parla della perla preziosa, come simbolo del Regno (Mt 13,45-46), il cui possesso merita di vendere qualunque altra cosa. La perla inoltre evoca ciò che è puro, nascosto, sepolto in profondità, difficile da raggiungere. Per questo alcuni teologi medievali vedono in essa il simbolo del concepimento e della nascita verginale di Gesù, senza contributo umano, come la perla si trova dentro l’animale senza – al tempo – spiegazione razionale.

Il simbolismo della conchiglia e della perla, nel contesto del pellegrinaggio, ricordano la dimensione cristologica della nascita battesimale dell’uomo nuovo che necessita di un lungo cammino evolutivo per raggiungere la piena maturità di Cristo, vero fine dell’essere umano e dunque vera perla mistica.

La conchiglia richiama immediatamente Santiago di Compostela. In Basilica troviamo un altro simbolo del pellegrinare nella cappella dedicata a san Giacomo il maggiore, la cui leggenda, narrata dal domenicano Jacopo da Varagine, vuole che il corpo del santo sia stato trasportato miracolosamente da Gerusalemme, dove subì il martirio, a Compostela grazie a una barca volante e pilotata da un angelo timoniere.

Il geniale pittore Jacopo Avanzi illustra la scena in modo affascinante e innovativo, come fosse una gigantesca miniatura, dove la libertà fantastica della composizione unifica l’atmosfera fiabesca del mondo cavalleresco con quella più austera del mondo spirituale.

San Giacomo, che aiuta i cristiani nella battaglia di Clavijo contro l’esercito musulmano, è anche rappresentato dal pittore Altichiero da Zevio nell’atto con cui distrugge le mura della città nemica usando il suo bordone da pellegrino.

(Fine)

Data di aggiornamento: 09 Giugno 2018

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