Liberi di parlare

Troppo spesso, chi si dice contrario ai matrimoni omosessuali o alle adozioni per le coppie gay viene attaccato a livello personale senza che la discussione entri nel merito della questione.
08 Febbraio 2013 | di

Il dibattito scoppiato in Francia intorno alla legge che prevede la possibilità di matrimonio e adozione per le coppie omosessuali sta dilagando anche in Italia, e raggiunge spesso punte polemiche veramente aspre. Ne ho fatto personalmente le spese: avendo scritto, sull’«Huffington Post» italiano, che per un bambino con i genitori separati – il padre violento, la madre ex tossicomane – vivere con la madre e la sua convivente era senza dubbio la soluzione preferibile, ma nel senso di scelta del male minore, sono stata oggetto di violentissimi attacchi. Attacchi che, quasi sempre, più che entrare nel merito della questione, si limitavano all’insulto personale, alludendo alla mia ignoranza, al mio pregiudizio, al mio essere cattolica considerato come una sorta di marchio infamante. In alcuni casi si arrivava perfino a ironizzare sulla mia età, abbastanza avanzata, e sulla mia vita privata.
 
Evidentemente questo è un argomento che fa emergere i peggiori istinti. Mi viene da pensare – ma è una cosa che non si può neppure pensare – che si comportino così perché mancano veri argomenti a favore di questa scelta. E quindi l’unica soluzione è alzare la voce, esercitare l’intimidazione: soprattutto, sventolare lo spettro dell’omofobia. Se sei contrario al matrimonio gay, sei omofobo. Questa è l’equazione che si cerca di far passare, insieme con l’idea che le «famiglie» gay siano più felici, più armoniose e allegre di quelle normali. Da una parte allora ci sarebbero cattolici vecchi e arcigni, difensori di un dovere senza piacere, di una regola sorpassata e ridicola, dall’altra simpatici giovani progressisti, ottimisti e pieni di speranza per il futuro. Del resto, non sono gay dichiarati, o almeno simpatizzanti, attori e attrici, star del rock e indossatrici famose? Una minoranza di persone (che vivono al di fuori della vita normale, in condizioni di privilegio e di adulazione) che, grazie al suo potere mediatico, sta convincendo molte altre persone ad appoggiare scelte che non accetterebbero mai se pensassero con la loro testa.
 
Per fortuna le manifestazioni che si sono svolte a Parigi in questi mesi contro le nozze gay e soprattutto contro l’adozione per le coppie gay, hanno sfatato questo mito, questa immagine dorata e facile di un nuovo «diritto». A Parigi si sono schierati contro non solo i rappresentanti delle religioni – tra cui il rabbino capo di Francia, Gilles Bernheim, che ha scritto un testo chiaro e bello sul tema, citato dallo stesso Benedetto XVI –, ma anche filosofi e, soprattutto, psicanalisti. Questi ultimi hanno sostenuto che per i bambini può essere estremamente difficile crearsi un’identità individuale e sessuata in un contesto dove non possono identificarsi con un genitore verificando la differenza con l’altro. E, soprattutto, temono che termini come famiglia, padre e madre verrebbero svuotati del loro vero significato, se fossero utilizzati in situazioni a cui non corrisponde più la realtà che significano. Creando così una confusione nel linguaggio, che non potrebbe che danneggiare chi sta imparando a parlare.

I filosofi sostengono che l’idea di un’umanità composta di due sessi diversi è fondamentale per costruire una cultura tollerante e aperta al diverso, cosa che l’ideologia del gender non consente, in aperto contrasto con coloro che sostengono che la parità tra i sessi possa realizzarsi solo in un contesto in cui si sia raggiunta – anche fittiziamente – una totale eguaglianza. Un chiaro epigono di quell’utopia dell’uguaglianza che si è già manifestata con l’ideologia comunista e che promette felicità in seguito a una artificiosa realizzazione di uguaglianza. Già abbiamo visto i guasti e gli orrori provocati dall’utopia comunista, possiamo accettare ancora di essere ingannati dal mito dell’uguaglianza come via per la realizzazione della felicità umana?

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017