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Matteo Truffelli

La P maiuscola

Fare Politica sotto le parti
07 Luglio 2018 | Recensione di
La P maiuscola. Fare Politica sotto le parti
Scheda
AVE
2018
€ 11,00

«Mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella Politica con la maiuscola!». È l’invito che papa Francesco rivolse agli aderenti dell’Azione cattolica italiana il 30 aprile 2017, quando incontrò l’associazione in piazza San Pietro. Un’indicazione importante, che assume un significato ancora più pregnante in una stagione, come la nostra, nella quale il tema del contributo dei cattolici alla vita del Paese è al centro della discussione nel mondo ecclesiale, ma non solo.

Una riflessione a tutto tondo attorno a questo invito del Pontefice è il volume che Matteo Truffelli, dal maggio 2014 presidente nazionale dell’Azione cattolica, ha dato alle stampe insieme al giovane e bravo giornalista Gioele Anni. Il libro è, infatti, un’intervista, senza peli sulla lingua, sui temi di più scottante attualità non solo per l’associazione fondata centocinquant’anni fa da Mario Fani e Giovanni Acquaderni, ma per tutti gli uomini e le donne di «buona volontà».

Domande che chiunque abbia a cuore le sorti dell’Italia non può esimersi dal porre innanzitutto a se stesso, ma anche a chi in questo difficile passaggio storico è chiamato a guidarci. Quali sono le sfide più urgenti per l’Italia? Che cosa possiamo fare per superare gli sterili conflitti e le contrapposizioni ideologiche del presente a favore di un reale e costruttivo dialogo tra le parti che abbia come unico obiettivo il bene comune? Come rispondere in modo cristiano ad alcune emergenze, educative, ma anche «operative», che ci interpellano ogni giorno? E, forse prima di tutto, come restituire ai cittadini fiducia nella politica e nei politici?

«La Politica con la maiuscola, la grande politica, è innanzitutto la buona politica – sottolinea subito Truffelli –. La politica, cioè, che sa vedere e sa farsi carico delle reali condizioni e dei bisogni autentici del proprio tempo (...). Una politica che mette al centro delle proprie preoccupazioni le persone, nella loro concreta esistenza, e l’intero Pae­se». Da dove partire, allora, per «pensare la politica con la maiuscola»? «Dalla realtà del nostro tempo, dal contesto in cui viviamo – ribatte pronto il presidente di Ac –. Guardando a esso con uno “sguardo contemplativo”, proprio di chi sa scorgere il bene presente in ogni stagione e in ogni contesto umano. Uno sguardo nutrito di stima e di fiducia nelle donne e negli uomini del nostro tempo».

«Lo sguardo di chi non si pone come estraneo rispetto alla realtà (…) ma sa di appartenerle. E che però, proprio per questo, è capace di gettare sulla realtà uno sguardo critico, che sa scorgere difficoltà e risorse, fatiche e speranze presenti dentro di essa. E da queste prendere le mosse, come necessario punto di partenza per costruire il bene possibile». Una politica, dunque, che non significa adesione a ipotetici partiti unici dei cattolici, roba «del secolo scorso», taglia ancora corto Truffelli, citando papa Francesco. Ma che fa dell’impegno dei singoli nel quotidiano e della formazione al servizio nelle realtà associative i propri punti di forza.

«Sono convinto – conclude infatti Truffelli – che il vero cambiamento passi necessariamente anche attraverso il modo in cui si giunge a fare delle scelte e ad attuarle, non dipende solo da quello che si fa. Ogni volta che un gruppo di persone si riunisce insieme per leggere la realtà mettendo insieme sguardi ed esigenze differenti, prendere decisioni condivise, avviare azioni che guardano al bene di tutti e non all’interesse di alcuni, si creano le condizioni per fare “grande politica”».

Data di aggiornamento: 07 Luglio 2018