Una suora tra i tetti

Un disguido africano si tramuta in un progetto inatteso e tenero, in favore di bambini abbandonati e orfani, curati dalle suore sacramentine di Bergamo.
05 Maggio 2016 | di

Doveva essere un tetto di una sala polivalente per un povero villaggio contadino a Ntcheu, è diventato il tetto di una scuola per orfani a Monkey Bay, 70 chilometri e qualche ora di macchina più a nord. Siamo comunque in Malawi centrale, in Africa, e le costruttrici di tetti sono sempre le stesse: le suore sacramentine di Bergamo che da 15 anni lavorano per i poveri della Diocesi di Dedza.

Dovrebbero occuparsi di bambini e di fatto accolgono e curano un numero crescente di orfani, ma lì la povertà è talmente grande che ogni piccolo intervento diventa fondamentale: «In questa zona l’agricoltura è di sussistenza – spiega suor Ornella Sala, curatrice del progetto –. Si coltiva ancora con la zappa e si è esposti ai capricci del clima. Quest’anno c’è stata una grande inondazione e il raccolto sarà scarsissimo. Ci aspettano mesi di fame, purtroppo. Non si può andare avanti così. Per questo aiutiamo i contadini a munirsi di una sala polivalente, che serve a riunirli per risolvere i problemi insieme ma anche per organizzare una formazione agricola, che consenta loro di difendersi meglio, di imparare nuovi sistemi di coltura». E così sono anni che Caritas Antoniana aiuta le suore a ricostruire i tetti di queste sale rurali, sostituendo le vecchie strutture erose dalle termiti e dalle stagioni delle piogge con coperture più resistenti.  Rendere dritte le cose storte Anche a febbraio dell’anno scorso avevano ricevuto 10 mila euro per la stessa ragione. Ma stavolta nulla è andato secondo i piani, come spesso succede ai missionari in Africa: «Il nostro Aliki – racconta suor Ornella –, l’unico qua in zona in grado di guidare il trattore e trasportare il materiale edile per le costruzioni, ha fatto un grave incidente: il trattore è danneggiato e lui è in ospedale da mesi. Quando l’ho visto, conciato com’era... sembrava in fin di vita; siamo fortunati che sia ancora qui. Senza di lui, però, non possiamo cominciare i lavori». Ma le emergenze erano appena iniziate: «Gli operai a cui diamo lavoro ogni volta che possiamo erano preoccupatissimi: il lavoro del tetto non c’era più e, per giunta, quest’anno i campi non avrebbero dato frutto. Prevedevano una stagione durissima per loro e per le loro famiglie». Ma c’era anche un terzo problema: a Monkey Bay la scuoletta che stavano costruendo per il loro orfanotrofio nella cittadina aveva solo i muri e mancava il tetto: i soldi erano finiti. La stagione delle piogge però stava arrivando e avrebbe rovinato il lavoro fin lì concluso.   Lo spirito pratico del missionario africano porta suor Ornella a fare di tre problemi una soluzione: perché non utilizzare i soldi di Caritas Antoniana, già in loro possesso, per il tetto della scuola invece che per quello della sala polivalente, dando lavoro agli operai? Tre piccioni con una fava: ma cosa ne avrebbero pensato i benefattori di questo «scambio di tetti»? Scrive timorosa suor Ornella a Caritas Antoniana: «Non so se vi avevo parlato di quella scuoletta urgente… viste le circostanze possiamo utilizzare i soldi a Monkey Bay?». Ma anche Caritas Antoniana è abituata ai «disguidi africani» e accetta il cambio senza problemi.  Piccoli eroi Nell’ultimo resoconto, a scuoletta quasi finita – «Cinque classi ultimate, evviva!» – suor Ornella ci presenta alcuni prossimi inquilini di quel tetto. Nelle foto tante faccine sorridenti di bambini dai 5 agli 8 anni, con sotto il nome scritto a penna: «Guardate le nostre meraviglie – scrive –. Qui c’è Alfa, Omega e Abigel. Le ha salvate Sesilia, la sorella maggiore di 15 anni, una ragazzina triste ma assennata. È andata nella capanna dei genitori e ha trovato la madre e la sorellina più piccola sgozzate dal padre. Ha chiesto aiuto invano. Poi ha preso le tre piccole e le ha portate all’ospedale. Erano gravemente denutrite. L’ospedale le ha affidate a noi. E ora guardate Joseph che bellezza: ce l’ha portato in convento la polizia pochi giorni dopo la sua nascita; la sua giovanissima mamma era impazzita subito dopo il parto e lo aveva abbandonato per strada. È sieropositivo e ha una gran fame, se non lo fermiamo mangia anche la polenta dei cani. È sempre sorridente. Quando non lo troviamo, sappiamo che si è arrampicato sul trattore per giocare con il volante. Vittoria invece ha perso la mamma per un fulmine; il padre l’ha portata qui insieme alla sorellina più piccola, ma ora lei ha paura perché il padre le ha detto che vuole venderla. Che brutti scherzi fa la fame. Ma noi stiamo molto attente a proteggerla. Avrei così tante storie da raccontarvi. Potrei riempire un volume. Questi bambini sono i veri eroi. Sapete perché? Sono piccoli e sprovveduti, ma nonostante tutto riescono a essere felici. Un grande abbraccio. E tutta la nostra riconoscenza».   Cara suor Ornella, inutile dirle che quel tetto va benissimo.    IL PROGETTO IN BREVE   ·     Progetto: costruzione del tetto della scuola elementare ·     Dove: Monkey Bay, Malawi ·     Quando: febbraio 2015-marzo 2016 ·     Costo: euro 10 mila    

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017
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