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Lucetta Scaraffia

Tra terra e cielo

Vita di Francesca Cabrini
03 Marzo 2018 | Recensione di
Scheda
Marsilio
2017
€ 16,00
Lucetta Scaraffia, storica e giornalista, insegna Storia contemporanea all'Università di Roma La Sapienza. È editorialista del "Messaggero di sant'Antonio" e de "L'Osservatore Romano", di cui ha fondato e dirige il mensile "Donne Chiesa Mondo".

Immaginate una maestra dell’Ottocento, di buona famiglia, che d’improvviso abbraccia l’abito religioso e, dalla provincia di Milano, inizia un lungo viaggio che la porta a solcare ventotto volte l’oceano e a fondare ben sessantadue istituti in due continenti per dare conforto ai migranti. A un secolo dalla scomparsa di Francesca Cabrini, la storica e giornalista Lucetta Scaraffia ne ripercorre le coraggiose vicende terrene in un volume giunto nelle librerie con la prefazione di papa Francesco e la postfazione della regista Liliana Cavani.

Msa. Una donna che aveva capito, come scrive papa Francesco nella prefazione, «che la modernità sarebbe stata contrassegnata da queste immani migrazioni e da esseri umani sradicati, in crisi di identità, spesso disperati e privi di risorse per affrontare la società in cui si dovevano inserire». Che cosa l’ha colpita di Francesca Cabrini? Scaraffia. Il coraggio, un forte coraggio personale nell’affrontare viaggi pericolosi e persone di tutti i tipi, in Paesi dei quali non conosceva la lingua, in nome della carità. Un coraggio che dimostrava anche nella lucidità con cui guardava il mondo. Madre Cabrini non si faceva mai illusioni sul conto degli esseri umani che incontrava, con i quali doveva venire a patti, oppure che doveva affrontare direttamente quando contrastavano le sue iniziative di assistenza. Vedeva le situazioni difficili e gravi come erano, ma era sicura che il Sacro Cuore l’avrebbe aiutata. Diceva sempre che aveva un consigliere eccezionale: lo Spirito Santo.

Ma chi era madre Cabrini? Una donna moderna, che si è battuta per l’emancipazione delle sue suore, dando loro compiti autonomi e importanti, credendo nelle loro capacità. Non ha mai parlato di femminismo, ma è stata di fatto molto più femminista di tante militanti della sua epoca. Lo è stata nei fatti, dimostrando che le donne potevano assumersi tutte le responsabilità senza doversi appoggiare a un uomo. Una donna innamorata della modernità, delle scoperte tecniche, delle nuove possibilità che si aprivano agli esseri umani. Amò molto gli Stati Uniti proprio perché così aperti all’iniziativa individuale, anche femminile. Una donna che non voleva che i poveri pagassero il prezzo della modernizzazione, che si batteva per loro.

Lei stessa si fece migrante: una scelta controcorrente, all’epoca, per una religiosa. Certo, era completamente nuova l’idea che delle donne potessero viaggiare, prendere iniziative autonome e affrontare anche istituzioni politiche nei Paesi dove si recavano. Madre Cabrini non aveva paura di niente quando doveva difendere i più deboli, quelli che soffrivano.

Liliana Cavani nella postfazione sottolinea come la Chiesa sia «puntellata da donne che hanno faticato estremamente per guidare, spesso senza clamore, la grande visione della “fraternità” in Cristo». E oggi, secondo lei, qual è la situazione? Madre Cabrini è stata una delle grandi donne che hanno arricchito la storia della Chiesa nei secoli, portando linfa vitale, passione e intelligenza nuova a una istituzione che corre sempre il rischio di inaridirsi. Queste donne ci sono sempre state e Paolo VI, creando Caterina e Teresa dottori della Chiesa, ne ha riconosciuto l’importanza. Ma la situazione oggi non è molto buona per le donne: la loro presenza è importante in ogni settore. Direi, meglio, decisiva, eppure viene ignorata. È come se le donne non esistessero, dal momento che non vengono mai ascoltate. Il risultato è che assistiamo a una forte diminuzione delle vocazioni femminili, e a un allontanarsi delle donne dalla frequenza delle chiese. Inoltre, male ancora più grave, la Chiesa non riceve dalle donne quel calore, quella capacità di dare amore e misericordia di cui – come ricorda sempre papa Francesco – ha tanto bisogno.

Data di aggiornamento: 03 Marzo 2018