Piccoli centri sanitari dai grandi meriti

Due richieste sono arrivate insieme, a fine 2013, a Caritas Antoniana: accolte entrambe, hanno avuto come conseguenza il miglioramento di piccole strutture sanitarie nel Sud della Repubblica democratica del Congo.
26 Settembre 2014 | di

Siamo nella diocesi di Matadi, che si trova nella parte meridionale della Repubblica democratica del Congo. È una diocesi molto vasta (ha una superficie di 31 mila km²) e conta più di 2 milioni di abitanti divisi tra la città e le aree rurali. Nel Paese l’assistenza sanitaria è molto spesso affidata a strutture legate alla Chiesa (circa il 40 per cento del totale): nella diocesi di Matadi sono presenti ventinove centri sanitari diocesani che però, spesso, si trovano a dover operare in condizioni precarie per la difficoltà di procurare le medicine, la cattiva qualità dell’attrezzatura medica, le scarse condizioni igieniche, il difficile approvvigionamento di acqua potabile, l’aumento di tante malattie. Molte strutture sanitarie sono fatiscenti, inadeguate a far fronte non solo a infezioni, dissenteria, traumi, ma anche alle nascite di bambini. Proprio per l’importanza e le precarie condizioni in cui si trovano a operare questi presidi medici che provvedono all’assistenza sanitaria di base della popolazione, Caritas Antoniana è stata chiamata a intervenire spesso: dal 2006 a oggi ha sostenuto una decina di progetti per ristrutturazioni e attrezzature di centri sanitari nella diocesi di Matadi. E due richieste per migliorare la situazione di alcuni centri sanitari sono giunte a Padova anche alla fine dell’anno 2013.

La prima richiesta è arrivata a metà novembre, proveniente dal Centro ospedaliero Vunda delle suore di Santa Maria di Matadi, un piccolo ospedale che ogni mese cura circa trecento malati e vede nascere circa venticinque bambini.

Il progetto, per il quale si chiedeva un aiuto finanziario, prevedeva il miglioramento strutturale e funzionale del centro ospedaliero. Le lamiere erano bucate, i tetti erano marci, i malati erano costretti a dormire anche per terra per mancanza di letti. Grazie alla somma di 36 mila euro, che Caritas Antoniana ha inviato, ripartita in quattro rate, sono stati costruiti dei bagni, risistemate tre strutture, migliorata la strumentazione medica e, di conseguenza, la qualità dell’assistenza e il clima di lavoro del personale. Il progetto è stato completato in tempi record nel Centro ospedaliero Vunda e la referente, suor Céline, il 15 agosto scorso ha ringraziato Caritas Antoniana e i benefattori che la sostengono, a nome di tutto il personale medico.

La seconda richiesta è arrivata alla Caritas, sempre a metà novembre 2013, da parte dell’Ufficio diocesano delle opere mediche di Matadi. I problemi presentati erano analoghi. Anche in questo caso il progetto è stato approvato. Sono stati inviati 31.500 euro (suddivisi in tre rate), che hanno consentito di migliorare le condizioni di sei strutture sanitarie, di acquistare attrezzature mediche, di realizzare dei servizi igienici e una cisterna per l’acqua piovana. L’11 agosto scorso la dottoressa Gisèle, referente del progetto, ringraziava Caritas Antoniana per l’aiuto che ha migliorato la condizione sanitaria della popolazione.
 
 
I PROGGETI IN BREVE

- Luogo: Repubblica democratica del Congo, diocesi di Matadi.

- Progetto: ristrutturazione, acquisto attrezzatura e costruzione bagni per dispensario
- Beneficiario: Centro ospedaliero Vunda
- Data: febbraio - agosto 2014
- Costo: euro 36 mila

- Progetto: acquisto materiale medico, costruzione bagni e cisterna
- Beneficiario: Ufficio diocesano opere mediche
- Data: febbraio - agosto 2014
- Costo: euro 31.500

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017