09 Gennaio 2018

"Nova", futuri manager crescono

Alla 17^ edizione della conferenza che riunisce i giovani italiani iscritti a Master in Business Administration nel Nord America è emersa la necessità, per l'industria del futuro, di puntare sullo sviluppo sostenibile e sui nuovi talenti.
John Elkann (chair­man e CEO di EXOR, vice chair­man della Fondazione Agnelli).
John Elkann (chair­man e CEO di EXOR, vice chair­man della Fondazione Agnelli).
BILL PUGLIANO / GETTY IMAGES

Dal 17 al 19 novembre scorso la diciassettesima edizione di NOVA, conferenza organizzata da giovani italiani che frequentano gli MBA (Master in Business Administration) nel Nord America, ha richiamato ospiti di rilevanza mondiale alla Columbia University di New York. Il tema di quest’anno era: «The Italian Factor». Sebbene – al termine del master – molti partecipanti troveranno lavoro negli USA, altri ritorneranno in patria. Ed ecco perché il tema dell’identità aziendale italiana è molto sentito tra questi futuri dirigenti globali. Non a caso globale è stato anche il parterre degli intervenuti alla conferenza. Su tutti: John Elkann (chair­man e CEO di EXOR, vice chair­man della Fondazione Agnelli), Aldo Uva (chief operating officer del gruppo Ferrero, a capo della Open Innovation e coordinatore del team di ricerca scientifica di New York, Singapore e Alba), Evelina Christillin (direttrice del Museo Egizio di Torino e membro del Consiglio di amministrazione della FIFA).

Filo comune negli interventi dei tre ospiti è stata la forte vocazione sociale e umanitaria dell’industria italiana, capace di mantenere una spiccata identità locale, ma anche di operare globalmente senza tralasciare i dettami ONU di sviluppo sostenibile. Indicativo è a questo proposito il gruppo Ferrero, impegnato a combattere la fame nel mondo, a sostenere le comunità locali in materia di educazione, nonché ad appoggiare l’inserimento femminile e l’integrazione dei giovani affetti da disabilità nell’ambito produttivo. L’attenzione al sociale, del resto, per il gruppo piemontese è un must impartito sin dalla nascita, nel 1946, ad Alba, dal fondatore Michele Ferrero. Oggi l’omonima multinazionale è una azeinda che affronta il terzo millennio guardando con orgoglio alla storia e alle origini.

Altra realtà, altro relatore. A parlare a NOVA della Fondazione Agnelli per la città di Torino è stato John Elkann, che ha sottolineato l’importanza di sostenere i giovani talenti e di credere nell’istruzione. Solo da essa, ha precisato il manager, può nascere un Paese competitivo e capace di confrontarsi con l’innovazione mondiale. Dopo aver rivolto un consiglio ai giovani imprenditori in erba – «non aspettatevi che promozioni e riconoscimenti vi siano dovuti, lavorate sodo per meritarveli» –, il chair­man ha preannunciato una ripresa nell’economia italiana del prossimo decennio. I segnali già sono palpabili: oggi le vetture FCA (Fiat Chrysler Automobiles) prodotte a Melfi, in Basilicata, sono esportate in tutto il mondo. Ed è proprio questa globalità la nuova forza dell’industria locale.

Terzo ospite della conferenza, Evelin Christillin ha evidenziato l’importanza del turismo e dell’enogastronomia italiana: settori in forte crescita, ammirati in tutto il mondo e ai quali i giovani manager devono prestare attenzione, anche alla luce della grande efficacia delle piattaforme digitali. Non c’è alcun dubbio: la 17esima edizione di NOVA si è rivelata una kermesse a tutto campo, non soltanto concentrata sul puro profitto, ma anche sullo sviluppo sostenibile e su un’attenzione sociale globale.

Data di aggiornamento: 09 Gennaio 2018
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