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Michela Murgia

Noi siamo tempesta

19 Maggio 2019 | Recensione di
copertina di noi siamo tempesta
Scheda
Salani
2019
€ 16.90

C’è chi sostiene che non esistano libri per ragazzi e libri per adulti. Esistono libri. Punto. Che possono essere belli o brutti, scritti bene o male. Avvincenti o noiosi. E possono piacere a tutti, al di là dell’età dei lettori per i quali sono stati immaginati.

E allora potremmo dire che l’ultimo libro di Michela Murgia, pur se, per i canoni consueti, può essere definito un’opera per ragazzi, in realtà si rivolge a tutti, grandi e piccini. Avvincente sin dalla grafica, studiata, modellata e calibrata pagina dopo pagina nei dettagli, il volume vuole scardinare qualche preconcetto (e non è una novità per Murgia). In particolare, vuole contribuire, come ha di recente sostenuto l’autrice, a creare «bibliodiversità», ovverossia a dimostrare che esistono tante storie belle e interessanti, fatte anche da persone comuni che non sono eroi o eroine.

Purtroppo la letteratura, e soprattutto quella per ragazzi, ci ha abituati al mito del superuomo (o, meno spesso, della superdonna): esseri dai poteri straordinari che riescono in compiti dai quali noi comuni mortali usciremmo a tocchetti. Ma la vita non è quasi mai così. Nella stragrande maggioranza dei casi, se guardiamo un po’ in profondità, ci accorgiamo che le storie più belle sono quelle collettive, quelle, cioè, che prendono corpo e forma quando tanti individui si mettono insieme e realizzano ciò che in apparenza potrebbe sembrare quasi un miracolo. Storie come quelle che, per esempio, Michela racconta ai nostri lettori da quasi un decennio sulle pagine del Messaggero di sant’Antonio: «Approdi» raggiunti solo perché in tanti hanno remato nella stessa direzione.

Ecco allora che in queste righe si susseguono figure (reali o inventate) che di straordinario hanno solo la capacità di fare squadra, di restare unite, di creare, insomma, comunità attorno a un ideale, a una convinzione, a un progetto. Per il resto, si tratta di persone (donne, uomini, bambini) del tutto normali, che da sole non sarebbero riuscite a combinare nulla.

Sono sedici i racconti del libro, che narrano di «streghe della notte» (le aviatrici russe della seconda guerra mondiale) ma anche del coro «manos blancas» o di come è nato il progetto web wikipedia o, ancora, l’orchestra di piazza Vittoria. E non manca nemmeno una graphic novel, illustrata da Paolo Bacilieri.

Siamo dinanzi, dunque, a un nuovo modello di narrazione che può aiutare a forgiare la personalità stessa dei giovani lettori, favorendo la nascita di comunità generative, in cui ciò che conta non è tanto il potere del singolo, ma l’azione del gruppo.

Data di aggiornamento: 19 Maggio 2019