Il presepio artistico di Segusino

Testimonianza di Carlo Stramare.

Il presepio artistico di Segusino 2017 - «1917, Natale in trincea»

Cento anni fa. Monte Grappa. Fiume Piave. Conca del bassofeltrino: Segusino, Quero, Vas, Alano di Piave. Quattro paesi che visti dal Monte Grappa sembravano soltanto delle piccole borgate. Ma in questi piccoli paesi - dove c'erano donne, vecchi, bambini, figli, mogli, padri e madri e per ultime anche le case -  tra il 1917 e il 1918 è stata scritta una importante e tragica pagina della storia d'Italia. Le case erano quelle «amiche», le genti pure, ma bisognava sparare, bisognava colpire, bisognava fermare l'avanzata nemica: o qui sulle sponde del Piave o mai più. Ed era dal Monte Grappa, dal Monte Tomba, dal Monfenera che partiva il fuoco «amico», quel fuoco amico che doveva fermare il nemico. 

Il Natale 1917 fu l'ultimo Natale della Grande Guerra: un Natale vissuto in trincea. La storia ufficiale non narra di importanti tregue belliche la notte del Natale 1917, come avvenne per i Natali degli anni precedenti di guerra, ma la storia ufficiale quasi non narra nemmeno dei rapporti di «amicizia» che nacquero tra soldati avversari, quando non si combatteva... anche se poi si era pronti a sparare quando la tregua era finita. Le storie «segrete» dei soldati però qualcosa raccontano, perché quei soldati erano dei giovani ragazzi di 18 anni o poco più, arruolati in nome di una guerra fatta di poteri e d'ambizioni di grandi imperi, ma che fino ad allora era stata studiata solo all'interno dei comandi militari da generali che probabilmente nemmeno conoscevano così tanto bene i territori del fronte, mandando migliaia di giovani vite a morire dentro a vere e proprie carneficine umane. Timidamente, col passare degli anni, alcuni racconti sono usciti dal silenzio, come il lancio del tabacco da una trincea all'altra tra i militari austro-tedeschi e quelli italiani, in cambio di un po' di cibo o alcool; oppure come la storia del soldato tedesco cognato del soldato italiano ospitato a sfamarsi nelle gallerie delle truppe italiane sulla Marmolada; ... e poi tanti altri casi simili.

Nel presepio artistico di Segusino - edizione 2017 - vogliamo ricordare a distanza di cent'anni la notte del Natale 1917 nelle gallerie e nelle trincee del Monte Grappa, col paese di Segusino sullo sfondo, e lo vogliamo fare immaginando una simbolica stretta di mano tra un militare italiano e uno austriaco, sulle cime del freddo e nevoso Monte Grappa. Che la storia lo racconti o meno, in quella guerra il Natale era considerato sacro, e noi «Amici del presepio», anche correndo il rischio di andare incontro ad un «dubbio storico», vogliamo immaginare che in quel Natale dell'anno 1917 in qualche modo tutti fossero diventati amici, fratelli, mettendosi a festeggiare, in trincea, la nascita di Gesù. Ma vogliamo anche lanciare una riflessione: «...e se fosse andata così?».

Dopo la scena a tema, le restanti scene del presepio ritornano in clima puramente natalizio e in un'ambientazione segusinese «doc», ovvero quella che contraddistingue ogni edizione del presepio artistico di Segusino: l'ambiente semplice, povero ma genuino degli anni 20-40-50, con la cura dei particolari fin nel minimo dettaglio, in un allestimento che copre una superficie di circa 100 mq tra le stanze dell'ex casa del cappellano, il tutto unito alla consolidata tecnica delle scene riflesse tramite abili giochi di specchi per aumentare la prospettiva di ogni profondità scenica, e con una serie di effetti luce unici ed effetti speciali di forte impatto, come la neve che cade e molti altri ancora.

Info: www.presepiosegusino.it

Data di aggiornamento: 13 Dicembre 2017