I tanti volti di Elisa

L’Italia e gli italiani raccontati da giornalisti stranieri che ormai da anni vivono nel Belpaese. Ecco la storia di Sonila Alushi.
07 Settembre 2019 | di

Avevo 19 anni quando arrivai per la prima volta a Bergamo. Era un torrido pomeriggio d’agosto. Appena sbarcata dall’Albania, avevo fatto tutta la strada a piedi per arrivare nel piccolo borgo circondato dalle mura venete.

Mi  sedetti  in un bar, comprai una bottiglietta d’acqua e  pensai che una città così magica non poteva non essere accogliente. Questo pensiero mi consolò e rassicurò. Iscritta all’Università di Bergamo, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, dopo aver superato l’esame di lingua italiana, a settembre del 1998 iniziai le mie prime lezioni di spagnolo.

Fu lì che conobbi Elisa: «Ciao,  ti ho vista ieri che cercavi tra gli annunci e poi in piazza Vecchia che pranzavi da sola. Sei straniera, vero?».  «Sì, sono albanese», le risposi. Lei  disse: «Non sei l’unica a capirci poco. Io sono di Crema (Cremona): siamo due straniere a Bergamo».

Con lei siamo diventate molto amiche, poi ho cominciato a frequentare altri corsi e ci siamo perse di vista. Nel frattempo lottavo per integrarmi: il mio accento era associato a un’immagine di immoralità. Spendevo tutte le mie energie per conquistare un tetto, un lavoro, un po’ di fiducia. 

A volte piangevo seduta su una panchina, sotto gli occhiali da sole comprati a «quattro soldi» da un ragazzo nero. Lo stesso che, una sera, i miei occhi «colmi di mare» – disse lui –, li vide molto bene e mi chiese, sorridendo, perché piangevo. Gli spiegai l’ennesimo «no» ricevuto e l’ennesima battuta offensiva. E lui, continuando a sorridere: «Per così poco? Tu non devi piangere, tu sei bianca!». Smisi subito.

Quella notte feci  fatica ad addormentarmi. La mattina dopo mi svegliai diversa: giurai che nessuno mai più sarebbe riuscito a farmi sentire forestiera in una città che avevo amato sin dal primo giorno. Pensai a Elisa, alla sua ironia, alle tante persone che avrei ancora conosciuto. Alle cose belle del mio Paese d’origine. Negli anni, le «Elisa» sono aumentate e per me Bergamo, e l’Italia intera,  avranno sempre i loro bei volti.

 

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Data di aggiornamento: 07 Settembre 2019
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