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Nicoletta Masetto

I diavoli di Bartali

Marco Pastonesi
09 Maggio 2016 | Recensione di
Copertina del libro
Scheda
Ediciclo
2016
€ 15,00
Marco Pastonesi, ha scritto per vent’anni per «La Gazzetta dello Sport». Si divide tra due passioni: il rugby e il ciclismo. Su quest’ultimo argomento con Ediciclo ha pubblicato: Gli angeli di Coppi. Il Campionissimo visto da chi ci correva insieme, contro ma soprattutto dietro (1999), Il diario del gregario ovvero Scarponi, Noè e Bruseghin al Giro d’Italia (2004), La corsa più pazza del mondo. Storie di ciclismo in Burkina Faso e in Mali (2007), Legnano. Biciclette, campioni, vittorie (2015, con Claudio Gregori). Nel 2011 ha curato, con Fernanda Pessolano, Attenzione ciclisti in giro, vincitore del Premio Coni. Nel 2014 ha affiancato Alfredo Martini nella scrittura dell’autobiografia La vita è una ruota. Storia resistente di un grande italiano. Tra le sue ultime pubblicazioni Pantani era un Dio (2014, 66thand2nd) e Diavolo di un corridore. Corse, battaglie e miracoli di Renzo Zanazzi (2015, Italica Edizioni).

Gino Bartali, più conosciuto col soprannome di Ginettaccio, è tra le figure dello sport italiano più amate di tutti i tempi: nato nel luglio 1914 e scomparso a maggio di sedici anni fa, è ricordato ancora oggi per le sue vittorie, le sue sconfitte, il duello epico con Fausto Coppi e la passione che lo portò, fino all’ultimo, a seguire la due ruote.

«Tanti, se non tutti, e non solo nel ciclismo, hanno un loro Bartali: un giorno, una notte, un viaggio, una salita, un fiasco, una profezia collegati al grande ciclista» spiega Marco Pastonesi, per vent’anni firma di punta de «La Gazzetta dello Sport» per ciclismo e rugby. In questo libro il giornalista e scrittore va alla ricerca di quel Bartali che non t’aspetti, un Ginettaccio personale, privato, segreto che emerge dalle testimonianze dei corridori, di chi correva insieme con lui, ma anche contro e, soprattutto, dietro al toscano dalle imprese piene di cuore.

Chi pensava di sapere tutto su di lui, grazie al lavoro di Pastonesi, scoprirà, invece, altre pagine inedite. Proprio come quando, quasi per caso, si seppe che «l’uomo di ferro» aveva salvato decine e decine di ebrei dai rastrellamenti nazifascisti. Con grande coraggio, rischiando moltissimo, in silenzio come avviene per i veri eroi.

Bartali era una sorta di Garibaldi in bicicletta: un eroe nazionalpopolare, un eroe dei due mondi, il Giro d’Italia e il Tour de France. Nel libro ogni scusa, vale a dire una pietra miliare, uno striscione, una fontana o un tubolare, diventa buona per ritrovare altre storie. Come quelle di capitani di squadra e di gregari, mai ben conosciuti fino in fondo: da Fiorenzo Magni ad Alfredo Martini, già più noti, fino ai quasi anonimi faticatori del pedale come Lino Ciocchetta, Ubaldo Pugnaloni, Secondo Barisone o Romano Pontisso.

Diciassette anni dopo Gli angeli di Coppi, Pastonesi tesse, ne I diavoli di Bartali, una trama di ricordi a due ruote spesso mai raccontati. Un libro che sa di povertà, semplicità, sudore. E di Novecento.

Data di aggiornamento: 31 Maggio 2016