Facendo s'impara

Obbligatoria per gli studenti degli ultimi tre anni delle superiori, l'alternanza scuola-lavoro rappresenta un'opportunità. Pur tra luci e ombre.
08 Settembre 2017 | di

«All’inizio la credevo un’esperienza lontana dai bisogni di noi adolescenti. Finché non l’ho vissuta». Francesco ha 17 anni. Studia al liceo Campanella di Lamezia Terme (CZ). Con altri 232 compagni ha partecipato a un progetto triennale sul turismo culturale. Sofia, 18 anni, frequenta un istituto tecnico. «Sono stata nell’ufficio affari economici di un ente pubblico per mettere in pratica, finalmente, quello che sto studiando. Invece, per tutto il tempo, ho fatto fotocopie».

400 ore al liceo, 400 in tecnici e professionali

Francesco e Sofia sono i due volti della riforma della Buona scuola (legge 107/2015) che ha introdotto l’obbligo dell’alternanza scuola lavoro. Gli studenti degli ultimi tre anni delle superiori devono fare esperienza sul campo: 200 ore per chi è al liceo, 400 per chi frequenta istituti tecnici e professionali. Obiettivo: farli uscire dalle aule entrando, così, a contatto diretto con il mondo del lavoro. Dall’anno scolastico 2018/2019 l’alternanza diventerà materia dell’esame di Stato.

Sono un milione e mezzo i ragazzi e le ragazze interessati da una legge che non è tutta rose e fiori. Spesso la scuola fatica a predisporre un progetto in linea con l’attitudine del singolo studente. Le aziende stesse non hanno i numeri per accogliere tanti giovani per tante ore. 

L'esercito dei 652.641

Dalle aziende alle botteghe, dai musei agli enti pubblici, dall’ufficio del commercialista allo studio del geometra, persino all’estero e negli oratori delle parrocchie o nei musei diocesani.

Nell’anno scolastico 2015/2016 sono stati ben 652.641 gli studenti delle scuole secondarie di II grado che hanno partecipato a percorsi di alternanza a fronte dei 273 mila del 2014/2015, pari a un +139 per cento (fonte Miur). Troppo presto per le statistiche 2016/2017: tirocini ed esperienze sono ancora in corso.

Tanti e variegati i protocolli messi a punto. A livello nazionale sono stati stretti accordi con enti importanti; a livello locale con realtà (www.istruzione.it/alternanza) non meno significative per ilterritorio. Ne esce una fotografia con luci e ombre, dalle mille sfaccettature, ricca di esperienze, storie, percorsi da tracciare spesso in itinere.

Da Nord a Sud sul campo… e in mare

A Lamezia Terme Francesco, con i compagni del liceo Campanella, ha partecipato ad «Archè, musei, siti e botteghe», percorso sul turismo culturale con più varianti. «Questa esperienza - commenta Benedetta - mi ha fatto capire che la nostra terra non è fatta unicamente di notizie di cronaca nera, ma è un territorio che abbraccia la creatività e le mani sapienti dei maestri artigiani che lavorano la ceramica».

Dal Sud al Nord. «InGrandiMenti» è una web agency con sede a Legnano (MI). Di recente ha ospitato una ventina di studenti del liceo Clemente Rebora di Rho, dell’Isis Bernocchi di Legnano e dell’Itis Giulio Riva di Saronno. «Il nostro lavoro è stato preso in considerazione seriamente», raccontano i ragazzi.

Dall’universo multimediale alle stalle. Tra queste, «Vaka Mora», azienda di Istrana (TV): 130 bovini, di cui 70 dedicati alla produzione di latte e derivati, più 30 suini nel periodo invernale. Qui i ragazzi imparano a prendersi cura degli animali, a tener pulite le stalle, a produrre formaggio e gelato, ad accompagnare le scolaresche nelle visite didattiche in fattoria.

Dalla campagna al mare. Gli studenti della quarta H dell’indirizzo scienze applicate dello scientifico Orazio Grassi di Savona hanno effettuando conteggi e misurazioni con maschera, boccaglio e pinne. Grazie alla convenzione con la Lega Navale di Savona, in collaborazione con una società di ricerche marine di Genova e allo studio pilota sulle madrepore di Borgio Verezzi.

Ombre e criticità

Non sempre percorsi, progetti, esperienze sono positivi.

L’Unione degli Studenti ha promosso un’inchiesta nazionale inviata al Ministero. Sono stati consultati oltre 15 mila studenti: il 38 per cento ha dovuto sostenere di tasca propria i costi; il 57 per cento ha portato avanti percorsi non inerenti il corso di studi; il 40 per cento ha visto i propri diritti negati; ben l’87 per cento vorrebbe poter decidere sul proprio percorso di alternanza. Altre indagini sono state condotte da Skuola.net e Cgil scuola.

Diocesi e parrocchie «in uscita»

Come affrontare le criticità? In che modo superare due, e più, velocità anche a livello geografico (al Nord le opportunità sono state finora superiori rispetto al Sud, anche per la maggiore presenza e vicinanza di cluster industriali)?

Una risposta arriva anche da da diocesi e parrocchie. Un’alleanza educativa, sperimentata in numerose realtà, che si ispira a quella Chiesa «in uscita» tanto cara a papa Francesco.

Tra le proposte: Grest e doposcuola, servizi alla persona, associazioni educative e sportive, musei, archivi e biblioteche diocesani. Milano è stata la prima diocesi in Italia a elaborare un progetto dal titolo «Facendo s’impara».

A ruota la diocesi di Novara, il cui protocollo con l’ufficio scolastico della Regione Piemonte è stato seguito da quello della Conferenza espiscopale piemontese. «Tre i percorsi proposti – spiega don Alberto Agnesina, direttore dell’Ufficio scuola e insegnante di religione allo scientifico Antonelli –: animazione e formazione dei giovani (con l’impegno nei Grest e nei progetti delle parrocchie per i giovani); solidarietà (con il supporto al lavoro dei gruppi Caritas e di associazioni caritative); culturale (con lavoro in archivi storici, musei e beni culturali diocesani). 

Su prospettive e novità interviene il sottosegretario alla Pubblicato istruzione, Gabriele Toccafondi.

«L’alternanza è didattica, è scuola, è esperienza. Per questo la vogliamo di qualità e per tutti. Stiamo lavorando per semplificare e offrire nuovi strumenti. Sono già attivi il piano nazionale di formazione insegnanti, il registro nazionale con Unioncamere, 60 protocolli nazionali e 70 regionali, un sito internet dedicato, una circolare Inail.

Operativa a breve la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza. L’esperienza di alternanza costituirà un momento importante di valutazione nella maturità già dal 2019, facendo parte del curriculum personale».

L'articolo completo e l'intervista al sottosegretario Gabriele Toccafondi sono disponibili nel numero di settembre 2017 della rivista e nella versione digitale.

 

 

Data di aggiornamento: 08 Settembre 2017
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