«Ecologia integrale»

La «cura della casa comune» acquista un respiro molto più ampio e diventa la chiave per ripensare il senso e le forme del nostro vivere insieme.
30 Maggio 2019 | di

La grande risonanza mediale dei richiami della giovanissima Greta Thunberg sull’urgenza della questione ambientale, riporta all’attenzione di tutti il tema che papa Francesco ha sviluppato in tutta la ricchezza delle sue implicazioni nell’enciclica Laudato si’.

Uscendo dalle anguste maglie specialistiche dell’ambientalismo, la «cura della casa comune» acquista un respiro molto più ampio e diventa la chiave per ripensare il senso e le forme del nostro vivere insieme. Quella che papa Francesco richiama è un’«ecologia integrale» dove tutte le dimensioni dell’umano sono riconosciute nella loro dignità, e valorizzate.

Perché il linguaggio della scienza, che separa e astrae per meglio controllare, ci fa dimenticare che nella concretezza della vita «tutto è connesso»: la giustizia e la pace, lo sviluppo e la sostenibilità, l’accoglienza dell’embrione e quella dello straniero.

L’icona di questa ecologia integrale è san Francesco che contro il buon senso del suo tempo ha scelto di vivere nell’armonia con la natura, nella fraternità con ogni essere vivente, nella prossimità con gli scartati dalla società, scegliendo la potenza della dolcezza come via per combattere l’ingiustizia.

Raccogliere l’eredità di questo santo, che è patrono del nostro Paese, e cercare di rigenerarla in relazione alle sfide del nostro presente, è compito necessario ed entusiasmante, da intraprendere nell’ascolto e nel dialogo con le generazioni più giovani, che su questa interdipendenza hanno molto da insegnare.

 

Leggi la rubrica di Chiara Giaccardi sul "Messaggero di sant'Antonio" di carta e sulla corrispondente versione digitale!

Data di aggiornamento: 30 Maggio 2019
Lascia un commento che verrà pubblicato