Di corsa o camminando nel nome del Santo

Ventisette aprile, festa di sport (e di fede): a Padova la Maratona di sant’Antonio, giunta alla sua quarta edizione. Migliaia gli iscritti, atleti di grido e appassionati, nei quattro percorsi prescelti. Particolare attenzione ai disabili.
07 Giugno 2003 | di

Che ci siano centinaia di feste e di processioni dedicate al Santo di Padova è risaputo. Meno noto è che a lui sia dedicato anche un avvenimento sportivo di grande rilievo, come una maratona. La «Maratona di sant`€™Antonio», appunto. Nata in occasione del Giubileo del 2000, è diventata per gli appassionati un appuntamento da non perdere. Atleti da 28 nazioni si sono ritrovati, nell`€™ultima domenica di aprile, per percorrere i 42 chilometri e 195 metri da Vedelago, nel trevigiano, a Padova, attraversando Camposampiero e rifacendo quindi, nella seconda parte della corsa, la strada dell`€™ultimo viaggio di Antonio morente, il quale, ospite dei confratelli di Camposampiero, aveva chiesto di essere portato a Padova, per poter morire nella chiesetta dedicata alla madre del Signore, di cui era fervente devoto. Qualche maratoneta forse sapeva di avere in sant`€™Antonio quasi un «collega», visto che il Santo di strada nella sua fede ne aveva fatta davvero tanta, viaggiando a piedi in lungo e in largo per l`€™Italia e il sud della Francia, ad annunciare il Vangelo. Una maratona intitolata al suo nome è ben azzeccata.
Sabato sera gli atleti sono stati invitati alla messa celebrata in basilica, per completare anche spiritualmente la loro preparazione. Il rettore, padre Domenico Carminati, nel dare il benvenuto agli atleti, ha avuto parole di incoraggiamento e di accoglienza, soprattutto per i molti partecipanti disabili iscritti alla gara, che hanno assistito alla celebrazione prestando la loro voce alla lettura della Parola di Dio e alla preghiera dei fedeli.
Non bisogna dimenticare poi che fin dalla prima edizione la maratona intitolata al Santo di Padova si è caratterizzata come importante segno di solidarietà . È stata, infatti, subito battezzata «la maratona della solidarietà », e sta mantenendo fede alle promesse con un`€™attenzione sempre più viva al mondo dei «diversamente abili». L`€™opera di sensibilizzazione e di raccolta fondi ha permesso nel 2000 di devolvere 51 milioni di lire a favore dell`€™attività  dell`€™Ospedale pediatrico internazionale di Padova e della «Casa Madre Teresa di Calcutta»; nel 2001, invece, 61 milioni a sostegno dell`€™attività  sportiva degli Atleti disabili e dell`€™Ospedale pediatrico oncologico di Padova. Nel 2002 il frutto della beneficenza legata alla manifestazione è servita all`€™acquisto di una motocicletta attrezzata per il servizio di pronto intervento del 118. I proventi raccolti quest`€™anno serviranno a sostenere iniziative per l`€™integrazione e l`€™attività  sportiva di persone portatrici di handicap. La gara di quest`€™anno, fra gli oltre 2 mila 500 iscritti, ha visto anche la partecipazione di campioni disabili come Alvise De Vidi, Antonella Munaro e Roberto Brigo.

Non solo maratona

Oltre alla classica distanza della maratona, accessibile solo ai ben allenati, l`€™organizzazione ha predisposto percorsi per sportivi di tutte le età  e condizioni fisiche. Oltre 30 mila sono stati i partecipanti alle cosiddette «stracittadine» sui percorsi di 12, 5 e 2 chilometri che attraversavano in vari modi la città . Davanti alla basilica del Santo sono così transitati, a passo, di corsa, o più placidamente camminando, fiumi di persone: giovani scattanti, famigliole con bambini piccolissimi, gruppi di scolaresche dalla materna alle superiori e anche anziani con qualche acciacco, che non hanno però rinunciato a una passeggiata dal Prato della Valle fino al Santo, giungendo in tempo per la messa delle 10.
I cronisti del «Messaggero», tra la folla in festa, hanno anche scorto dei «frati podisti». Deposto per un`€™ora il saio conventuale, qualche giovane religioso ha voluto prender parte alla corsa antoniana: non sono arrivati primi, ma una medaglia l`€™hanno avuta lo stesso!
A proposito: i vincitori dell`€™edizione 2003 della Maratona di sant`€™Antonio sono stati l`€™etiope Dawit Trfe per i maschi e l`€™italiana Marcella Mancini fra le donne. Nella categoria disabili, l`€™austriaco Thomas Gerlach.

 

Programma per la festa del 13 Giugno. In tv con Telepace

- ore 6,00: Viene aperta la basilica. Possibilità  di confessarsi e di partecipare alla santa Messa.

- ore 10: Messa per tutti gli associati al «Messaggero di Sant`€™Antonio», presiede il padre Direttore.

- ore 11: Messa solenne celebrata dal vescovo di Padova

- ore 16: Celebrazione della Messa e preghiera per i bambini sotto la protezione del Santo.

- ore 17: Messa solenne presieduta dal padre provinciale dei Francescani conventuali con la partecipazione dei religiosi e delle confraternite e associazioni legate alla basilica. Segue (verso le 18) la processione per le vie della città  con le reliquie e la statua del Santo . Al termine della processione, sul sagrato della basilica, benedizione dei partecipanti con la reliquia.

- Informazioni sulla giornata del 13 giugno, sull`€™arrivo a Padova e permanenza, possono essere richieste presso l`€™ufficio informazioni della basilica: tel. 049 8789722 oppure tramite il sito internet: www.basilicadelsanto.org

- Dalle ore 17,30 del 13 giugno in diretta tv con Telepace: cronaca della giornata, con commenti di esperti, frati  della basilica e del «Messaggero»; notizie sulla basilica e del Santo e sulle iniziative di solidarietà  della Caritas antoniana.

Televisioni locali collegate con Telepace, ritrasmetteranno integralmente o parti della cerimonia. Per ulteriori informazioni:  www.telepace.it - tel. 06 68804641-2-3

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017