Cuba. Essere italiani a Santiago di Cuba

17 Dicembre 2014 | di

Per ora gli iscritti sono cinquanta, ma il numero è destinato a crescere. Si tratta degli italiani di Santiago di Cuba che hanno scelto di confluire nell’associazione abruzzese intitolata a un eroe dell’indipendenza cubana (Francesco Federico Falco, nato a Penne) e, da poche settimane, trasformatasi in associazione italiana. A guidarla è Antonio De Fabritiis, ex funzionario dell’Aci e sindacalista della Cisl che, nel 1998, decise di fermarsi a Cuba.

«Abbiamo fondato l’associazione – spiega Antonio – per onorare una figura che, in quest’isola, ha portato grande umanità e competenza. Falco era un medico che decise di partire per sostenere la causa dell’indipendenza cubana dalla Spagna. Nell’esercito isolano fu nominato comandante del Corpo di Sanità militare dell’esercito di liberazione. La sua storia è affascinante. Rimasto per anni nell’ex colonia spagnola, Falco assunse la cittadinanza cubana. Divenuto cittadino adottivo di Santiago di Cuba, avviò collaborazioni con l’Università e con istituzioni scientifiche e culturali. Nel 1903 fu nominato console di prima classe della Repubblica di Cuba a Genova e poi console generale ad Amburgo».

Antonio De Fabritiis, padre di tre figli (Franco, Annarita e Luca) e nonno da pochi mesi, una volta in pensione, ha deciso di vivere in viaggio, per conoscere Paesi spesso sognati e mai visti. Tra questi, anche Cuba. Quando arrivò, non immaginava di restarci così a lungo. «A Cuba ho incontrato Sandra Estevez Rivero. Lei ha stravolto tutti i miei progetti». Storica e ricercatrice all’Università, Sandra ha condotto ricerche su Falco. Ne è uscito un volume che ha visto anche il contributo di De Fabritiis.

«Stiamo per ripubblicare la seconda edizione e, nei progetti futuri, abbiamo in programma la Conferenza sull’influenza italiana a Cuba, evento di punta nel calendario culturale di una città con quasi 400 mila abitanti».

A Santiago De Fabritiis è il corrispondente consolare per la Repubblica italiana. Carica grazie alla quale sta cercando di far conoscere i legami culturali tra i due Paesi. «Meucci, Pogolotti, lo stesso Garibaldi, sono nomi molto noti. La loro sapienza artistica e le loro gesta hanno lasciato segni profondi. Nell’isola sono decine le opere scultoree realizzate da italiani. La stessa Conferenza è diventata occasione per celebrare le nostre capacità imprenditoriali e culturali. Come associazione pubblicheremo un libro su questi eventi e apriremo presto una sede della Dante Alighieri anche a Santiago, grazie all’aiuto di Eusebio Leal, architetto cubano, presidente della Dante Alighieri di L’Avana, e innamorato della cultura italiana».

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017