29 Gennaio 2019

Creati per essere amati e per amare

La struggente lettera di una mamma di un giovane frate ci fa scoprire nell’imminenza della «Giornata per la vita» alcuni verbi dell’amore: accogliere, generare, condividere, accompagnare, pregare, rispettare…
logo giornata vita in Basilica
Il logo della Giornata per la vita in Basilica del Santo

Pace e bene cari giovani amici in ricerca e in cammino.

Domenica 3 febbraio la chiesa italiana celebra la 41ma «Giornata nazionale per la vita».

Ecco come la viviamo in Basilica a Padova, con una speciale benedizione per le mamme in dolce attesa, per le coppie che desiderano un figlio e di per quelle che ringraziano il Cielo perché stringono tra le braccia il loro bambino.

«L’esistenza è il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chiamati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù». Così si sono espressi i vescovi nel messaggio inviato per l’occasione, a ricordarci che la nostra vita non è solo un fatto biologico, bensì un gesto d’amore rivolto personalmente a ciascuno di noi: esistiamo e siamo stati creati per essere amati e per amare.

In tale contesto mi piace condividere la commovente testimonianza di una mamma speciale, la signora Lucia: la mamma di un nostro giovane frate di Padova. Nella lettera che mi ha inviato e nella sua storia di vita strettamente intrecciata con le vicende e le scelte del figlio, cogliamo la bellezza di amare, di affidarsi, di spendersi, di regalarsi a Dio e ai fratelli. Mamme così sostengono il mondo: con l'aiuto del Signore aprono la vita al futuro facendone risplendere il valore e la preziosità, contribuendo con fedeltà e umiltà affinché il Regno di Dio venga, e venga presto!

Ringraziandola di cuore, affido mamma Lucia, con il giovane figlio frate e l’intera sua famiglia, anche alle vostre preghiere.

Al Signore Gesù sempre la nostra lode.

Fra Alberto (fra.alberto@davide.it)

 

Lettera di Lucia, mamma di un giovane frate francescano

Mio figlio è un giovane frate francescano. Mio figlio è vita donata! È testimonianza viva e vera di Dio, della Sua presenza, della Sua tenerezza, del suo grande Amore!

Tutto è cominciato, anzi tutto è cambiato per mio figlio e per noi, un po’ di anni fa: con poche parole scritte in una lettera ci annunciava la sua decisione: “Mamma, ho incontrato il Signore! Voglio capire cosa vuole da me… sto cercando di abbandonarmi a Lui, così che possa indicarmi la strada, mi sto innamorando di Lui e …sono felice”.

In quel momento mi sono sentita smarrita, incredula, disarmata, piccola, di fronte ad una “cosa” così grande, così unica, così rara… È difficile descrivere le emozioni che ho provato cercando di capire. Desideravo tanto aiutarlo, rassicurarlo, come quando era piccolo e bastava una carezza, un bacio, una storia raccontata piano… Io che l’ho cresciuto, che gli ho insegnato tante cose, che lo amo più della mia stessa vita, non sapevo cosa fare o dire… Forse la mia era semplicemente paura di madre, paura di perderlo, e sentivo dentro una nostalgia struggente, quasi un dolore fisico: non ero pronta a lasciarlo andare, ma non potevo fermare la sua luce!!!

Allora ho imparato da mio figlio. Come lui, mi sono affidata al Signore completamente e ho pregato, tanto, e le mie preghiere impastate di lacrime mi hanno aiutato ad avere fede, ad avere la certezza che il Signore avrebbe vegliato su di lui, che non lo avrebbe abbandonato mai!

E da lontano in questi anni ho sempre cercato di accompagnare il suo cammino e tutti i momenti belli che ha vissuto, ho sempre cercato di sostenerlo nelle difficoltà che ha incontrato con tutto il mio amore, condividendo le sue esperienze di aiuto nei vari servizi che ha vissuto, ascoltando i racconti dei suoi pellegrinaggi, ridendo insieme della sua gioia, così preziosa per me!

Grazie a mio figlio ho conosciuto tanti frati (o “fratelli” come li chiama lui), ho sperimentato la gioia di far parte di una grande famiglia che accoglie, che abbraccia, che ama così semplicemente, sempre con il sorriso! Ho ricevuto tanto da loro, con la gratuità che caratterizza lo stile francescano e ho provato tante emozioni, forti e vere.

Mio figlio mi manca ancora tanto. Non c’è giorno che io non pensi a lui, che non parli con lui dentro il mio cuore, che non preghi per lui… Ma so che quello che fa è buono e giusto, e io ringrazio sempre il Signore per questo grande dono e sono fiera e felice di essere la sua mamma!

Lucia

Data di aggiornamento: 29 Gennaio 2019
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