30 Aprile 2018

Cavoli a merenda

Segnalibri disseminati a caso in improbabili volumi, aprono a un’inedita riflessione: come la terra non è estranea al cielo, così l’uomo non è estraneo a Dio. Perché la misericordia del Padre si impasta sempre con le nostre storie.
vignetta generativi si diventa

@ Je suis l’Autre

Il punto è che uno non se li aspetta proprio lì. Mi spiego. A meno che non ve la caviate spiegazzando l’angolo superiore della pagina o lasciando pigramente il libro a copertina in su e svergognatamente aperto, tutte operazioni che nessun bibliofilo si sentirebbe di suggerire neanche al peggior nemico, è vero che chiunque ancora legge o sfoglia libri, tanto più se è posseduto da autentica «libridine», di solito usa gli oggetti più impossibili per «tenere il segno»

Di per sé è sufficiente che l’oggetto in questione sia piatto e non troppo ingombrante, poi ognuno ci mette le proprie emozioni, i ricordi cari o anche solo le proprie «pare» mentali. E così il segnalibro è presto fatto: basta una foglia autunnale, un fiore seccato raccolto chissà in che occasione, un filo di lana che allude a segrete relazioni, una cartolina degli amici, una fotografia da cui ci piace farci scrutare, un cartoncino che ci è stato appositamente regalato, con frasi e aforismi e magari un disegno evocativo acquerellato. Tutti oggetti che, generalmente o almeno così capita a me, vengono poi irrimediabilmente dimenticati in quel libro. O forse non si vogliono più staccare da quelle pagine, arrivano a vivere in simbiosi con esse.

A me, lo confesso, piace usare cartoncini o bigliettini di argomento religioso: immagini di santi o di temi francescani, foto simboliche, ricordi di ordinazioni sacerdotali o di anniversari di professione religiosa. Ognuno con la sua bella frase, tratta di volta in volta dalla Bibbia o da altri testi spirituali. 

Ritrovarli, anche a distanza di parecchio tempo, che so, in libri come Teologia della liberazione di Gutierrez o Dio è anche giardiniere di Boureux, piuttosto che nella raccolta di poesie di padre Turoldo, O sensi miei…, ne La più bella avventura di don Primo Mazzolari o nella Lettera d’oro di Guglielmo di Saint-Thierry, oppure, ancora, nel Francesco visionario di Kazantzakis, beh, è sempre una sorpresa. Ma tutto sommato scontata. Come dire? Sono segnalibri al posto giusto.

Ultimamente mi è invece capitato di meravigliarmi di trovare questi stessi segnalibri dove proprio non me li sarei aspettati. Evidentemente ce li ho messi sempre io. Ma forse non me lo ricordavo o forse non ci avevo mai fatto caso: come si sono intrufolati clandestinamente tra quelle pagine così diverse da loro? Che ci fanno lì, come cavoli a merenda? Non si sentono in imbarazzo o fuori luogo? Voglio dire, che ci sta a fare il ricordo della mia ordinazione sacerdotale dentro I piccoli maestri di Luigi Meneghello? O un san Francesco che predica agli uccelli in I buoni di un Luca Rastello andatosene troppo presto? Ho ritrovato: un cartoncino arancione, con una frase in tedesco per me incomprensibile, di tale Phil Bosmans, tra le pagine usurate di Sulla strada di Jack Kerouac, uno con l’icona della Pentecoste e la scritta in grande «Fortezza» ne L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, uno della famosa serie delle suore trappiste in un improbabile Come sono diventato stupido di Martin Page, e persino un «Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore», con tanto di tramonto, in mezzo a una schioppettante (di pallottole!) puntata di Tex Willer! 

Ma forse no, non sono per niente estranei a questi libri. Come la terra non è estranea al cielo né l’uomo, e tutta la sua umanità, è estraneo a Dio, e a tutta la sua divinità.

La misericordia di Dio si impasta, senza tentennamenti, con le nostre storie. Con tutte le nostre storie, nessuna esclusa a priori. Così, ritrovare inaspettatamente una Madonna della Tenerezza di Vladimir, ricordo della professione solenne di una sorella clarissa, nel Diario di Etty Hillesum, non mi sembra più così fuori luogo, in questo mese di maggio.

 

A proposito di segnalibri... perché non scaricate l'illustrazione di Je suis l'Autre, la stampate e la utilizzate come segnalibro? Se l'idea vi piace, cliccate sopra questo link

Data di aggiornamento: 03 Maggio 2018
Lascia un commento che verrà pubblicato