Canale d’Agordo, casa di papa Luciani

Visitare il borgo che diede i natali a Giovanni Paolo I è un’esperienza che permette di addentrarsi nella spiritualità del Papa bellunese, contemplando le bellezze naturali delle Dolomiti.
30 Luglio 2019 | di

La bellezza monumentale delle Dolomiti, il verde intenso e rilassante dei boschi di conifere, il rombo discreto del torrente Biois che le passa a fianco: il paese di Canale d’Agordo, nell’alto bellunese, è un «itinerario insolito» che non avrebbe bisogno di alcun motivo secondario per essere visitato.

Venire qui significa però per tutti fare i conti con Albino Luciani, ovvero Giovanni Paolo I, l’ultimo Papa italiano, sulla cattedra di Pietro per 33 giorni, nel 1978: Canale d’Agordo, infatti, gli ha dato i natali ed egli vi tornava appena poteva, in semplicità, l’ultima volta addirittura pochi mesi prima del conclave che lo avrebbe eletto Pontefice.

L’arrivo nel piccolo paese (poco più di mille abitanti) è d’obbligo: sia che veniate da nord, da Falcade, sia, come è più probabile, da sud, abbandonata all’altezza di Cencenighe la strada che porta ad Alleghe, costeggerete il torrente Biois fino al ponte che vi immetterà subito nella piazza principale del borgo, con la sua storica pieve dedicata a San Giovanni Battista e a fianco il museo Albino Luciani (Musal.it), allestito nel quattrocentesco palazzo già sede della Confraternita dei Battuti.

Soffermarsi in entrambi i siti è il miglior modo per prendere contatto con la storia e l’essenziale spiritualità di questa terra. Un giro a piedi nel paesello permetterà di apprezzare poi l’eleganza dei tipici tabià (fienili) in legno, di riconoscere le costruzioni storiche, come la secentesca Casa delle Regole, poco oltre la sede della prima latteria cooperativa d’Italia (del 1872), infine la casa natale di Luciani.

Riprendendo l’auto, il consiglio è di inoltrarsi per pochi chilometri direzione Gares, fino a raggiungere il minuscolo abitato che dà il nome all’incantevole valle, e da lì perdersi tra boschi, pascoli e prati, magari raggiungendo in poche decine di minuti di sentiero a piedi la scenografica cascata delle Comelle.

Data di aggiornamento: 30 Luglio 2019
Lascia un commento che verrà pubblicato